"L'esperienza umana e pastorale di
padre Pino Puglisi guida il percorso di rinascita della città.
Un'esperienza interrotta dalla violenza mafiosa ma non per
questo più debole. Un'esperienza che oggi continua a camminare
sulle gambe di tante donne e uomini che ogni giorno s'impegnano
per affermare legalità e diritti. Padre Pino Puglisi, persona
straordinariamente normale, ha trasformato un atto di morte in
un atto di vita". Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca
Orlando nel giorno del 28esimo anniversario della morte di padre
Pino Puglisi.
"Se siamo migliori, se Palermo è una città migliore, lo dobbiamo
anche al suo sacrificio. In anni bui, nei quali specialmente
nella Chiesa in tanti erano asserviti al potere mafioso, è stato
testimone coraggioso di speranza e cambiamento, ha coniugato
grande impegno civile e cammino di fede. Il suo martirio non è
stato vano", ha aggiunto.
Puglisi fu ucciso da Cosa nostra nel giorno del suo 56esimo
compleanno a "causa del suo costante impegno evangelico e
sociale".
Il 25 maggio 2013, sul prato del Foro Italico di Palermo,
davanti a una folla di circa centomila fedeli, è stato
proclamato beato. La celebrazione è stata presieduta
dall'arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, mentre a
leggere la lettera apostolica con cui si compie il rito della
beatificazione è stato il cardinale Salvatore De Giorgi,
delegato da Papa Francesco. È stato la prima vittima di mafia
riconosciuta come martire della Chiesa.
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