Osservare e monitorare i vulcani
anche nei luoghi difficilmente accessibili, come le aree
impervie dell'Etna e all'interno delle grotte di scorrimento
lavico. Da oggi, spiega l'Istituto nazionale di geofisica e
vulcanologia, e' possibile grazie a una rete di sensori per il
monitoraggio di grandezze fisiche in luoghi difficilmente piu'
remoti. Il progetto Etna-Net di Ingv, StMicroelectronics e
l'universita' di Catania ha preso il via nella grotta Micio
Conti, che si trova nella Riserva naturale integrale "Complesso
Immacolatelle e Micio Conti" gestita dall'ateneo, dove è stato
installato un kit di monitoraggio. Il progetto Etna-Net e' stato
illustrato, tramite un video, all'edizione 2021 della Maker
Faire Rome, la fiera che unisce scienza, tecnologia,
innovazione, con la descrizione del monitoraggio di parametri
ambientali e geofisici per la ricerca scientifica in ambienti
tanto significativi quanto critici per la trasmissione dei dati
e per la gestione dell'alimentazione.
"Il video - spiegano Alessandro Bonforte e Roberto Maugeri
dell'Ingv e Rosario Catania di St - mostra l'utilizzo di un kit
di trasmissione a radiofrequenza con tecnologia LoRa (Long
Range) prodotto da St, composto da una scheda che fa da Nodo,
che contiene i sensori e il modulo di trasmissione dati, e una
scheda che fa da Gateway, che riceve questi dati e li immette in
una rete cablata Lan e anche su internet se viene collegata ad
un modem. Questo sistema - osservano - offre grandi potenzialità
per creare infrastrutture che possono sostenere la comunicazione
di tanti sensori dislocati anche a distanza tra loro e in zone
remote o non facilmente accessibili".
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