Ha confessato di aver ucciso la
moglie Naima Zahir, 45enne originaria del Marocco, sabato sera
nella loro abitazione, a Lentini, nel Siracusano. Massimo
Cannone, alla presenza del suo avvocato. L'uomo, dopo il
provvedimento di fermo della Procura eseguito dalla polizia, ha
chiesto di rendere delle dichiarazioni al pm chiarendo cosa è
successo la sera del 12 marzo nella sua abitazione a Lentini,
nel Siracusano. Il tappezziere 45enne, che si trova adesso
rinchiuso nel carcere di contrada Cavadonna, avrebbe sferrato
due coltellate sorprendendo la donna che si trovava a letto con
le cuffie alle orecchie, intenta a navigare in rete con il
telefono cellulare. Non è chiaro se l'uomo avesse pianificato
l'omicidio o sia stato colto da un raptus. A dare l'allarme
sarebbe stato il fratello di Cannone che ha chiamato il 112.
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