Maurizio de Lucia è il nuovo
procuratore di Palermo. Lo ha stabilito il Plenum del Consiglio
Superiore della Magistratura con una decisione presa
all'unanimità. Campano, 61 anni, entrato in magistratura nel
1990, de Lucia lascia la Procura di Messina. Il suo primo
incarico è in Procura a Palermo nel 1991: anni di esperienza con
le indagini sui reati economici, poi dal 1995 le prime
applicazioni alla direzione distrettuale antimafia. Nel 1998,
l'allora procuratore Giancarlo Caselli lo chiama alla Dda. Sono
gli anni delle grandi indagini sugli appalti inquinati, sulle
estorsioni, sulla mafia militare azzerata da centinaia di
arresti, sui delitti eccellenti (Dalla Chiesa, La Torre) e sui
legami tra mafia e politica. E' de Lucia a coordinare
l'inchiesta che porterà alla scoperta di talpe istituzionali in
Procura, uomini dello Stato che passavano informazioni a
imprenditori mafiosi, favorendo la latitanza di padrini come
Bernardo Provenzano, e alla incriminazione per favoreggiamento
dell'ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro, poi condannato
a 7 anni. Nel 2009 de Lucia entra in Direzione Nazionale
Antimafia dove coordina le indagini delle dda di Palermo e
Caltanissetta. Nel 2017 il Csm lo nomina Procuratore di Messina:
decine i blitz contro le cosche dei Nebrodi, la mafia
barcellonese e la scoperta del cosiddetto Sistema Siracusa. Il
consigliere Ciambellini, prima del voto, ha concluso la sua
relazione dicendosi certo che quella di de Lucia sarà una
"direzione sicura in cui tutti potranno avere fiducia". Nella
discussione è intervenuto anche il consigliere Nino Di Matteo,
ex pm a Palermo che, pur ricordando le diverse visioni avute in
passato con de Lucia, ha ricordato "la dedizione al lavoro e la
grande conoscenza della realtà criminale palermitana" del
collega.
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