"Di fronte al problema
del caro gasolio, alle nuove sfide del mercato e alle sempre più
stringenti normative e divieti delle zone di pesca del
Mediterraneo, ora più che mai risulta necessaria l'unità del
comparto pesca di Mazara del Vallo". Lo auspica dal presidente
di C.i.f.a. Trapani, Gaspare Ingargiola, intervenendo in merito
alla grave crisi che attanaglia quella che ancora oggi,
considerate le sue dimensioni, è la più grande marineria
d'Italia.
"Siamo fiduciosi -sottolinea Filippo Inzirillo, dirigente Area
Legale amministrativa e Civile C.i.f.a Trapani- che il nuovo
Governo Meloni metta in campo aiuti concreti per il comparto per
far fronte al caro energia: non è possibile che il gasolio a
Mazara del Vallo si paghi oltre un euro al litro, mentre ad un
centinaio di miglia, nelle coste nordafricane, lo stesso viene
pagato a meno della metà; le imprese pescherecce mazaresi
esercitano la loro attività negli stessi areali di mare delle
sempre più forti flotte dei Paesi rivieraschi, l'attuale
situazione arreca loro pertanto ancor più svantaggi sul mercato
del pesce".
"Inoltre -si interroga Inzirillo - come si fa a parlare di
sostenibilità ambientale, oltre che sociale ed economica, del
sistema pesca quando i pescherecci mazaresi sono costretti a
lavorare tutti nelle stesse zone di mare in quanto altre, seppur
acque internazionali e ove storicamente i pescatori siciliani
esercitano, con molti sacrifici, la pesca del rinomato gambero
rosso, sono precluse, vietate, dallo stesso Governo italiano?"
Gaspare Ingargiola ribadisce: "oggi più che mai serve è una
coesione di intenti da parte di tutti, un voce unitaria, senza
individualistiche fughe in avanti, che rappresenti le
problematiche del comparto della pesca di Mazara del Vallo che
rischia altrimenti di non sopravvivere. I nostri pescatori,
spesso protagonisti di salvataggi di migranti in mare, non
possono pagare il prezzo degli interessi di grandi gruppi
economici, delle lobby dell'energia".
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