"Dobbiamo essere consapevoli che
la fiducia del Paese nel lavoro che i magistrati svolgono in
nome del popolo italiano dipende dalla credibilità che essi si
costruiscono attraverso l'impegno costante nell'esercizio
indipendente, autonomo, imparziale della giurisdizione.
La legittimazione della magistratura si fonda sulla sua
professionalità, una professionalità che non significa solo
freddo e asettico possesso delle competenze tecnico-giuridiche
adeguate alla soluzione delle questioni che sono loro
sottoposte, ma che significa anche capacità di mantenere
equilibrio e riserbo in tutti i comportamenti, dentro e fuori
dall'esercizio delle funzioni". Lo ha detto il vicepresidente
del Csm Fabio Pinelli che, dopo la Cassazione, ha scelto
l'inaugurazione dell'anno giudiziario di Palermo come sua prima
uscita pubblica per ringraziare i magistrati impegnati nella
cattura del boss Messina Denaro.
"Professionalità che significa capacità di esercitare i
delicatissimi poteri che la Costituzione attribuisce ai
magistrati nella prospettiva irrinunciabile della tutela dei
diritti e del rispetto della dignità delle persone.
Professionalità che significa consapevolezza di svolgere la
funzione giurisdizionale nel doveroso rispetto della legge e
della Costituzione, perché soltanto alla legge e alla
Costituzione essi sono soggetti", ha spiegato.
"Il raggiungimento dell'obiettivo della ricostruzione del
rapporto di fiducia tra magistratura e cittadini passa
necessariamente dalla capacità della magistratura di mostrarsi
credibile. La reputazione del singolo magistrato e dell'ordine
giudiziario nel suo complesso è il seme da cui può germogliare
un sentimento di rinnovato affidamento della società nei suoi
giudici", ha aggiunto.
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