Quasi mille chilometri e 12 ore in
autobus: è il viaggio dei disoccupati palermitani dalla Sicilia
a Roma per difendere il reddito di cittadinanza. Questa mattina
hanno manifestato in piazza dei Santi Apostoli, vicino alla
prefettura. Da quando il governo Meloni ha annunciato e poi
approvato l'abolizione del reddito di cittadinanza è partita la
mobilitazione a Palermo. Dopo diversi presidi un gruppo di
disoccupati è andato a protestare davanti ai palazzi di Roma.
"Il sussidio ha permesso ai percettori di sottrarsi dallo
sfruttamento, dal lavoro in nero e dalla criminalità organizzata
- spiega Davide Grasso, organizzatore delle proteste -. Ha
restituito dignità sociale, quella che adesso il governo vuole
togliere, calpestandola letteralmente. Così facendo la
disuguaglianza sociale sarà sempre più ampia, i poveri saranno
sempre più poveri e i ricchi saranno sempre più ricchi".
Bandiere della Sicilia e uno striscione con scritto "lavoro o
reddito dobbiamo campare", per sensibilizzare il governo
italiano sulle condizioni particolari che vive l'isola, ai primi
posti in Europa per disoccupazione e povertà. "Che la smettano -
continua Grasso - di dire che il sussidio lo deve percepire
soltanto chi ne ha realmente bisogno, come se adesso non fosse
così. Infatti, per ottenere il reddito di cittadinanza i
requisiti sono talmente numerosi e restrittivi che viene
praticamente certificato lo stato di povertà".
Il gruppo di disoccupati ha affrontato il lungo viaggio per
rappresentare allo Stato italiano le rivendicazioni dei circa
600 mila percettori siciliani. "Sia il Movimento 5 Stelle -
afferma Toni Guarino - che tutti gli altri partiti italiani ci
hanno abbandonato, alzando le spalle. Come siciliani non ci
sentiamo rappresentati da nessuno. Se non possono fare nulla per
la Sicilia e ci trattano come cittadini di serie Z, che senso ha
fare parte dello Stato italiano?".
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