Una corona d'alloro è stata
deposta a Catania, davanti la targa che ricorda l'omicidio, per
41esimo anniversario dell'assassinio del maresciallo maggiore
aiutante, Alfredo Agosta, ucciso dalla mafia, medaglia d'Oro al
valore dell'Arma dei carabinieri alla memoria. Alla cerimonia
erano presenti i familiari del maresciallo Agosta, personalità
civili, militari e religiose della provincia catanese, i
comandanti della Legione carabinieri Sicilia, generale Rosario
Castello, e del comando provinciale di Catania, colonnello Rino
Coppola, una delegazione dell'Associazione nazionale carabinieri
e di studenti del liceo 'Cutelli e Salanitro'.
Poco dopo si è svolta un'altra cerimonia, questa volta al
Palazzo di Giustizia, con l'intitolazione al maresciallo Agosta
dei locali che ospitano l'aliquota carabinieri della sezione di
Polizia giudiziaria, dove sono stati posti una targa
commemorativa e un quadro. Sono intervenuti il presidente della
Corte d'appello, Filippo Pennisi, il generale Castello e il
prefetto, Maria Carmela Librizzi. Tra gli interventi, anche
quello del figlio del sottufficiale, Giuseppe Agosta, ha
ricordato "i bei momenti da bambino, quando accanto al padre
immerso nell'attività d'indagine, trascorreva del tempo tra le
strumentazioni tecniche oggi raccolte ed esposte come cimeli" in
quei locali. A seguire, nel liceo Cutelli e Salanitro, si è
svolto un convegno su 'La mafia ieri e oggi: tecniche d'indagine
e di monitoraggio del fenomeno'. All'incontro, moderato
dall'avvocato Cosimo Dellisanti, sono intervenuti Giuseppe
Agosta, Alfredo Agosta, il giornalista Paolo Borrometi, il
procuratore aggiunto Francesco Puleio e il generale Castello.
Infine sono stati consegnati i premi Alfredo Agosta ai
comandanti provinciali della guardia di finanza, generale
Antonino Raimondo, e dei carabinieri di Catania, colonnello Rino
Coppola, al questore Vito Calvino, e a Paolo Borrometi, per "il
loro impegno profuso nella lotta alla criminalità ed al
malaffare", e a tre "imprenditori della ristorazione catanese
che, con il loro coraggio e senso civico, hanno consentito
l'arresto dei loro estortori".
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