Sono circa 3 milioni in Italia -
secondo i dati Eurostat - i giovani tra i 15 e i 34 anni che non
studiano né lavorano (i cosiddetti Neet). Investendo sulla
formazione nel turismo e nel settore culturale questa enorme
platea potrebbe ridursi di quasi un terzo riportando l'Italia
fuori da questo triste primato e garantendo la creazione di
circa 700 mila nuovi posti di lavoro.
Questo uno dei temi di cui si discute a Palermo durante la
manifestazione "Italia è Cultura" al Complesso Monumentale
Steri, da oggi al 4 giugno, con il patrocinio della Regione
Sicilia.
"In Italia ci sono 3.400 musei, 2.100 parchi archeologici, 43
siti Unesco: questo è il più vasto patrimonio
artistico/culturale al mondo e appartiene a noi. E potrebbe
portare oltre 700 mila nuovi posti di lavoro", spiega Salvatore
Messina, rettore dell'Università di Studi Europei Jean Monnet di
Gorazde e promotore della manifestazione.
"La cultura e il turismo, da soli, - aggiunge il rettore -
potrebbero essere un'efficace spinta economica capace di creare
lavoro, parliamo di ben oltre 700 mila posti, un'occasione per
contrastare la disoccupazione dei giovani al sud, dove si
registra un tasso tra i peggiori a livello internazionale. Ma è
anche una sfida complessa, per questo va costruita una rete
internazionale tra università, istituzioni e siti culturali, e
serve rinnovare profondamente i processi e i meccanismi che
regolano questi ambiti, compresa la Pubblica Amministrazione".
"Riguardo al turismo - continua Messina - anche qui sembra che i
giovani vengano esclusi sia dalle politiche pubbliche che dagli
operatori privati. Eppure, i dati dell'Organizzazione Mondiale
del Turismo delle Nazioni Unite stimano che i viaggiatori
compresi tra i 15 ed i 29 anni, già nel 2015, rappresentassero
il 23% dell'intero movimento turistico mondiale, un mercato che
nel 2017 era capace di generare a livello globale un fatturato
di oltre 250 miliardi di euro (WYSE Travel Confederation,
2018)".
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