"Ho appreso che il governo
nazionale ha recentemente nominato il commissario della
depurazione e due suoi vice. Il mio grande stupore consiste nel
fatto che si è passati dal prof Maurizio Giugni, ordinario di
ingegneria idraulica, e quindi dotato di altissima competenza e
preparazione sul delicatissimo settore che vede la Sicilia
particolarmente coinvolta, ad un ex parlamentare che, nel pieno
rispetto della sua prestigiosa carriera, non presenta alcuna
preparazione specifica. Mi auguro che il governo nazionale
rifletta attentamente su queste scelte". Lo dice il presidente
della Regione siciliana, Renato Schifani.
"Lo stesso dicasi - aggiunge Schifani - per uno dei due vice
commissari il quale, già assessore nella giunta Musumeci e poi
non più ricandidato, si presenta come ex politico dotato di
breve conoscenza della materia acquisita nel volgere del suo
ruolo istituzionale".
"Per non parlare - chiosa il governatore Schifani - del
secondo vice commissario, politico calabrese del tutto ignaro
della materia, ma vicino alla politica di quella regione.
L'incarico della gestione della depurazione presuppone grandi
professionalità specifiche e indipendenti, in quanto abbraccia
anche episodi di gestione finanziaria delicati e tempestivi".
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