Approvato dall'Assemblea regionale
siciliana il nuovo Codice dei contratti pubblici, voluto
fortemente dal governo Schifani. Il testo, predisposto
dall'assessore alle Infrastrutture Alessandro Aricò, integra la
norma nazionale , efficace in Italia dal primo luglio con alcune
importanti modifiche. La legge regionale, appena varata
dall'Aula, introduce la Centrale di committenza unica regionale,
articolata in una Centrale di committenza per beni e servizi,
sotto il controllo dell'assessorato dell'Economia, e in una
Centrale di committenza per gli appalti di lavori pubblici e di
servizi di ingegneria e architettura - ex Urega - incardinata
presso il dipartimento regionale Tecnico dell'assessorato delle
Infrastrutture.
"Si tratta di un'importante norma di riforma - sottolinea il
presidente della Regione, Renato Schifani - che recepisce il
Nuovo codice dei contratti pubblici nazionale, dando certezza
agli enti locali e a tutte quelle strutture come aziende
sanitarie, consorzi e altre pubbliche amministrazioni chiamate
nei prossimi mesi a gestire gare di appalto per opere pubbliche
finanziate da importanti risorse economiche provenienti dal Pnrr
e dalla Programmazione europea 2021-2027".
Il testo approvato all'Ars introduce alcune norme migliorative,
puntando soprattutto sulla semplificazione delle procedure come,
ad esempio, la norma sulla Commissione lavori pubblici, la quale
sarà adesso chiamata ad analizzare soltanto i progetti con
importo superiore a 20 milioni di euro, consentendo una maggiore
rapidità nei tempi di approvazione. Le nuove norme introdotte,
infatti, garantiranno un dimezzamento dei tempi per
l'acquisizione dei pareri e una consequenziale celere procedura
di gara.
"Una riforma importantissima - aggiunge Aricò - che renderà le
procedure di gara più veloci. In linea con le specificità della
Sicilia, diamo certezze agli enti locali e alle pubbliche
amministrazioni dell'Isola chiamate nei prossimi mesi a dover
gestire numerose gare di appalto per opere da realizzare con
fondi del Pnrr ed europei".
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