L'Asp di Messina ha avviato un
recupero del pagamento del ticket per prestazioni sanitarie
usufruite da persone che non avrebbero avuto diritto
all'esenzione. Lo screening è stato avviato a partire dal 2012 e
sono state già notificate diverse richieste di versamento dopo
che, si legge nella missiva, "sono stati eseguiti dei controlli
effettuati sula base delle informazioni rese disponibili
dall'Agenzia delle Entrate" e che hanno "evidenziato
l'insussistenza dei requisiti necessari per usufruire del
beneficio" con "l'autocertificazione presentata". Lo rendono
noto la federazione dei Pensionati della Cisl e l'Adiconsum,
sottolineano la presenza nella lettera della postilla che sarà
"inibito l'accesso a nuove prestazioni di specialistica
ambulatoriale a carico del Servizio sanitario nazionale fino
all'atto della regolarizzazione del debito pregresso".
"Ci sembra una cosa incredibile che vìola le principali
norme costituzionali di accesso alla Salute - affermano
segretari della Cisl, Antonino Alibrandi, e della Fnp di
Messina, Giovanni Ammendolia - stiamo ricevendo in questi giorni
diversi verbali o ingiunzioni per accertamenti su
autocertificazioni di esenzioni ticket che non forniscono
informazioni sufficienti a verificare ed eventualmente opporsi
al provvedimento. Ci siamo subito messi in moto, attraverso
l'Adiconsum, la nostra associazione a tutela dei consumatori, e
stiamo valutando anche con i legali quali sono le strade da
percorrere".
L'accertamento contesta l'indebita percezione di erogazioni
pubbliche e prevede il pagamento del ticket, con sanzione
ridotta se si paga entro 60 giorni. Si può presentare ricorso
entro 30 giorni dalla notifica dell'atto.
"Il cittadino - spiegano i due sindacalisti della Cisl - è
spesso in buona fede o estraneo all'errore. Essendo passato
tutto questo tempo, per molti è difficile ricordare. Abbiamo
chiesto un incontro immediato con l'Asp per approfondire la
vicenda".
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