Il Consiglio di giustizia
amministrativa ha respinto, dichiarandolo improcedibile, il
ricorso in appello presentato dal segretario nazionale di Italia
dei valori Ignazio Messina contro il risultato del primo turno
delle elezioni amministrative del 2022 di Sciacca (Agrigento).
Candidato a sindaco a capo di una coalizione di centrodestra,
il 12 giugno di due anni fa Messina aveva ottenuto il 39,9% dei
voti, fermandosi così ad appena 18 preferenze da quel 40% che
gli avrebbe permesso di diventare subito primo cittadino. Il
ballottaggio di due settimane dopo tra lui e il suo avversario
Fabio Termine, candidato del centrosinistra, avrebbe premiato
nettamente quest'ultimo.
Ma Messina, che nel frattempo sarebbe stato eletto presidente
del consiglio comunale, non si era arreso. Presentò ricorso al
Tar, vedendosi accordare la sua richiesta di una verifica delle
schede votate in 9 delle 40 sezioni. Il risultato finale però
non gli consentì di ribaltare il risultato. Ne scaturì un
ulteriore ricorso in appello al Cga, in cui si chiedeva di
ampliare ulteriormente la verifica in altre sezioni. Oggi però i
giudici amministrativi hanno reso nota la propria decisione, che
era attesa da più di quattro mesi. Decisione che, non essendoci
ulteriori possibili gradi di giudizio, chiude ogni contenzioso.
Fabio Termine, dunque, rimane al suo posto di primo cittadino
di Sciacca. "Ho atteso serenamente le determinazioni della
giustizia amministrativa", dice. "Non mi sono mai sentito un
sindaco 'sub iudice', ho lavorato come se non ci fosse alcun
procedimento in corso". Ad assistere legalmente Fabio Termine
sono stati gli avvocati Girolamo Rubino, Giuseppe Impiduglia e
Calogero Marino, mentre i legali di Messina sono stati Stefano
Polizzotto e Antonietta Sartorio.
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