Seguiranno la formazione nel loro
Paese, il Marocco, per poi essere impiegati in lavori stagionali
nelle aziende di Bronte, in provincia di Catania, e di
Valledolmo, nel Palermitano.
Lo prevede il protocollo d'intesa firmato stamane a Palazzo
dei Normanni, sede dell'Assemblea regionale siciliana, tra
l'Associazione lavoratori stranieri Sicilia, il Consorzio umana
solidarietà e l'Unione generale dei lavoratori marocchini
(Ugtm). Un accordo che apre nuovi "corridoi lavorativi, come
prevede il Testo unico sull'immigrazione dopo le novità
introdotte dal Decreto Cutro. L'Ugtm di Fez si occuperà di
sostenere e finanziare i percorsi formativi in Marocco e di
reclutare gli allievi.
L'iniziativa è aperta a tutte le aziende sul territorio
italiano che vorranno aderirvi e potranno farlo accedendo al
portale dedicato (www.migrants.work), la prima piattaforma
online specializzata nel collocamento privato degli stranieri
che permette alle aziende e alle famiglie italiane di ricercare
e assumere personale formato e con conoscenze linguistiche,
contrastando così il fenomeno del caporalato.
"Vogliamo offrire ai migranti delle valide alternative alla
pericolosa traversata del Mediterraneo - dice Paolo Ragusa,
presidente regionale di Associazione lavoratori stranieri -.
Gestiremo l'ingresso in deroga alle quote fissate dal Decreto
flussi, creando a Bronte e a Valledolmo un ecosistema
favorevole. Garantiremo un alloggio dignitoso e delle azioni di
accompagnamento sociale".
"Siamo orgogliosi di aprire nuove prospettive di cooperazione
internazionale, seguendo le direttive Re Mohammed VI, che
sottolineano l'importanza di limitare l'immigrazione illegale e
rafforzare le partnership internazionali", osserva Driss
Abelhad, segretario provinciale di Fez del sindacato Ugtm. Per
l'assessore alla Politiche sociali della Regione siciliana,
Nuccia Albano, "chi giunge dall'estero può così inserirsi più
velocemente e nel modo migliore nelle imprese che cercano
manodopera qualificata"; mentre Andrea Messina, che guida
l'assessorato agli Enti locali, "di fronte alla situazione di
migliaia e migliaia di arrivi non organizzati nel nostro Paese,
dobbiamo avere ben chiaro che occorre attuare percorsi di
formazione per favorire l'accesso a opportunità di inserimento
nel mondo del lavoro, rafforzando e semplificando il processo di
integrazione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA