"I residenti si trovano qui con la
spada di Damocle, con la prospettiva di espropriazione che
ovviamente li sconforta e non gli consente neppure di fare
investimenti o ristrutturazioni. Qui c'è l'incertezza più
assoluta". Così il leader del M5S Giuseppe Conte dopo l'incontro
con i residenti a Torre Faro a Messina che rischiano di perdere
i propri immobii per la realizzazione del ponte sullo Stretto.
"C'è il loro grido di allarme ma c'è anche il grido di allarme
di tutta una popolazione che si rende conto che un progetto
infrastrutturale concepito in questi termini non ha alcuna
utilità pubblica" aggiunge Conte.
"Siamo assolutamente contrari - continua - alla realizzazione
del ponte di Messina ma il nostro non è un no ideologico, ma è
un no motivato dalla inutilità di questa infrastruttura e dalla
assurdità di volere concentrare 12 o 15 miliardi, forse 20
miliardi, non sappiamo, per progettare e pensare di potere
realizzare una opera del genere".
"Ripeto che in questo momento - conclude Conte - occorrerebbe
migliorare le infrastrutture viarie, che vanno completate da
decenni in Sicilia e Calabria. E dopo, quando saranno
realizzate, possiamo tutti insieme progettare, ma con
razionalità, come velocizzare l'attraversamento dello Stretto.
Noi avevamo messo una somma per potenziare l'attraversamento
dello Stretto con navi più veloci, ecco questa è una soluzione
più utile".
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