"Dopo sette anni di false accuse,
slogan infamanti e una plateale campagna di criminalizzazione
delle organizzazioni impegnate nel soccorso in mare, cade la
maxi-inchiesta avviata dalla procura di Trapani nell'autunno del
2016, la prima della triste epoca di propaganda che ha
trasformato i soccorritori in 'taxi del mare' e 'amici dei
trafficanti'. Lo dice Medici senza frontieri a proposito della
sentenza che proscioglie le ong Jugend Rettet, Save The Children
e Msf "dall'irricevibile accusa di favoreggiamento
dell'immigrazione clandestina".
"Un mastodontico impianto accusatorio - aggiunge Msf - basato
su illazioni, intercettazioni, testimonianze fallaci e
un'interpretazione volutamente distorta dei meccanismi del
soccorso per presentarli come atti criminali".
"Crolla il castello di accuse infondate che per oltre sette
anni hanno deliberatamente infangato il lavoro e la credibilità
delle navi umanitarie per allontanarle dal Mediterraneo e
fermare la loro azione di soccorso e denuncia - dice Christos
Christou, presidente internazionale di Msf -. Ma gli attacchi
alla solidarietà continuano attraverso uno stillicidio di altre
azioni: decreti restrittivi, detenzione delle navi civili,
supporto alla guardia costiera libica che ostacola
pericolosamente i soccorsi e alimenta sofferenze e violazioni,
mentre le morti in mare continuano ad aumentare".
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