Aumenta la Tari per i palermitani.
Lo ha deciso ieri il Consiglio comunale di Palermo. La delibera
è stata approvata a maggioranza dopo una seduta fiume che è
finita poco prima della mezzanotte. Il nuovo Pef Tari, che
ammonta a 131,5 milioni (12 milioni in più del precedente), deve
essere coperto, per legge, dagli incassi della tassa sullo
smaltimento dell'immondizia. La crescita, rispetto al 2023, ha
una forbice che va, per un'immobile di 100 metri quadrati, da 10
euro in più per un nucleo familiare di un solo componente, fino
a 30 euro in più con un nucleo familiare di sei o più
componenti. Rispetto al 2023, l'aumento è del 6 per cento e
ricade sul saldo Tari, visto che l'acconto 2024 è già in
riscossione sulla base delle vecchie tariffe. Il peso sulle
tasche dei cittadini è alleviato dal fatto che confluiranno, sui
costi del servizio di smaltimento dei rifiuti, 2 milioni di euro
provenienti dall'imposta di soggiorno pagata dai turisti.
Secondo l'assessore al Bilancio Brigida Alaimo, intervenuta a
Sala Martorana, "gli aumenti sono dovuti dall'indicizzazione del
costo della vita e dei servizi". Per i Cinquestelle, Concetta
Amella ha sostenuto in aula che i cittadini pagano
"l'inefficienza nella lotta all'evasione" e Giuseppe Miceli che
"sono stati tolti dalla destinazione turistica 2 milioni della
tassa di soggiorno". "Tutto questo avviene senza un
miglioramento della qualità dei servizi" ha affermato Ugo
Forello di Oso. Per Massimiliano Giaconia, di Progetto Palermo,
"si vuole portare la Rap in uno stato che ne giustifichi la
privatizzazione". Secondo Ottavio Zacco, di Forza Italia, le
critiche delle opposizioni sono ingiustificate perché
"l'amministrazione Lagalla ha avuto l'abilità di dare 13 milioni
alla Rap caricando i cittadini soltanto di 5 milioni".
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