Sono scesi in tre nella prima
"stanza" dell'impianto fognario per cercare di sbloccare la
sonda di spurgo che era bloccata. Dopo ore di tentativi,
all'improvviso, il tappo di liquami che impediva il lavoro della
sonda è saltato e ha investito gli operai, che hanno perso i
sensi e sono precipitati nella vasca sitiata tre metri più
sotto. Sarebbe questa la dinamica dell'incidente costato la vita
a quattro operai della Quadrifoglio Group e a un interinale
dell'Amap.
La ricostruzione spiega perché i lavoratori della società che
gestiva la rete fognaria per Amap, in subappalto, si trovassero
nell'impianto e non in superficie come prevedeva il contratto.
Vedendo che i primi tre operai non risalivano, sono scesi altri
tre colleghi, tra cui Giuseppe La Barbera, l'interinale che
aveva mansioni di accertatore, doveva cioè vigilare sulle
transenne piazzate in strada. Intanto il gas killer era risalito
e li ha investiti. Due sono stati trovati morti, uno è in fin di
vita. Per recuperare i compagni precipitati nella vasca sono
serviti i sommozzatori dei vigili del fuoco.
Secondo quanto si apprende, gli operai avevano chiesto
l'autorizzazione a lavorare all'interno dell'impianto al
direttore dei lavori e responsabile della sicurezza di Amap,
sentito a lungo, ieri, dalla polizia. Il capo squadra
responsabile della sicurezza della Quadrifoglio era Epifanio
Alsazia, contitolare della ditta, tra i primi a morire.
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