Annata 2023 performante sul
profilo qualitativo e organolettico: "i vini rossi sono
caratterizzati da una forte identità e i bianchi da profili
aromatici complessi".
Nonostante la riduzione della quantità,
con un calo del 34,48% (totale della produzione Doc e Igt)
rispetto allo scorso anno, vincono identità, territorio e
qualità. I produttori siciliani, infatti, hanno dato il meglio
di sé attraverso il loro saper fare, puntando sulla ricchezza
varietale e sulla diversità degli areali siciliani mostrando
capacità di sfidare la complessa situazione climatica.
"Da questa annata 2023 berremo vini rossi con una forte
identità, bianchi con un profilo aromatico complesso, vitigni
autoctoni sempre più fedeli al territorio, internazionali dal
nuovo e interessante profilo". È il bilancio di Mattia Filippi,
co-fondatore di Uva Sapiens, società che si occupa di consulenza
vitivinicola, presentato nel corso della XX edizione di Sicilia
en Primeur, l'evento dedicato all'anteprima dell'ultima annata,
in corso a Cefalù (Palermo), dal 9 all'11 Maggio.
I vini ottenuti dalla vendemmia 2023 si distinguono per le
caratteristiche di essenzialità, pulizia, chiarezza e
definizione. Ne sono l'emblema il Grillo, che continua a
manifestare la sua capacità di creare vini che evolvono
positivamente nel tempo, un vitigno performante nelle riduzioni
di quantità e che in questa vendemmia si è rivelato in vini
dall'ampio spectrum aromatico e note tropicali più pronunciate;
il Catarratto che è sempre più glocal grazie ai suoi valori di
grande autoctono (local) che incontra le caratteristiche del
gusto internazionale (global). Nero d'Avola, Frappato, Nerello
Mascalese e Perricone, si stanno affermando come vini del futuro
puntando su uno stile che unisce eleganza, versatilità e
freschezza.
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