"Voi avete il dovere di essere
consapevoli che ciò che vi è stato dato non è stato dato per
sempre. Democrazia, libertà e diritti sono beni che si perdono
se non vengono conservati con cura e attenzione. Questo giorno è
importante anche perché, ancora oggi, vaste aree del pianeta
sono in mano al narcotraffico e alla corruzione contro cui aveva
lottato Giovanni Falcone. Per questo abbiamo oggi a Palermo
alcuni rappresentanti della magistratura del Sudamerica che
combattono organizzazioni straordinariamente pericolose". Lo ha
detto Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia, che è
intervenuto, in piazza della Memoria a Palermo, davanti a
migliaia di ragazze e ragazzi, alla manifestazione organizzata
dalla Rete delle scuole per la cultura antimafia,
dall'Associazione nazionale magistrati e dall'Ordine degli
avvocati nel giorno del ricordo delle vittime della strage di
Capaci. "La mafia voleva abbattere la giustizia, la libertà e la
democrazia, ma non c'è riuscita anche grazie al sacrificio di
donne e uomini valorosi. Il 23 maggio del 1992 ha cambiato il
nostro Paese, ma non come voleva Cosa Nostra", ha detto Dario
Greco, presidente dell'Ordine degli avvocati. Tra i presenti,
c'erano anche la procuratrice generale Lia Sava, il presidente
del Tribunale Piergiorgio Morosini, il presidente della Corte
d'appello Matteo Frasca.
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