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Renexia, all'eolico offshore manca definizione aree idonee

Renexia, all'eolico offshore manca definizione aree idonee

La società ha presentato un mega-progetto al largo di Trapani

ROMA, 04 giugno 2024, 13:41

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'eolico offshore flottante è un settore che richiede pianificazione e ricerca e per farlo decollare serve una decisione politica che possa consentire agli operatori un'adeguata programmazione. Il primo passo sarebbe stato quello di definire lo spazio marino, un passaggio ancora mancante e per cui l'Italia è stata deferita dall'Ue nei giorni scorsi". Lo ha detto Mauro Fabris, Direttore Rapporti Istituzionali e mercato regolato di Renexia e Vicepresidente Anev, nel corso di un convegno a Marsala dedicato allo sviluppo consapevole dell'eolico offshore galleggiante.
    Nel dibattito odierno è stato anche ricordato come l'iter autorizzativo di un impianto rinnovabile spesso si blocchi per via delle opposizioni degli enti locali, nonostante il parere positivo della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale.
    In ambito onshore, solo il 20% di questi progetti arriva ad ottenere l'Autorizzazione Unica (AU) mentre l'offshore resta inchiodato allo 0 %. Una problematica che secondo Renexia risiede nella mancata percezione di vantaggi per il territorio.
    Renexia ha presentato il progetto Med Wind, il più importante parco eolico offshore galleggiante del Mediterraneo, al largo della Sicilia occidentale. Med Wind, una volta a regime, sarà in grado di produrre 9 TWh di energia pulita, il fabbisogno di 3,4 milioni di utenze domestiche. Posizionato a una distanza di circa 80 km dalla costa trapanese, e circa 50 dall'isola di Marettimo eviterà qualsiasi impatto paesaggistico.
    "Le indagini preliminari di Renexia, contenute nello Studio di Impatto Ambientale in procinto di essere consegnato al Mase, hanno tenuto conto di tutti gli attori interessati alla realizzazione dell'impianto Med Wind, come nel caso della pesca.
    Le misure individuate da Renexia per i comuni della costa trapanese, tradizionalmente legati a tale attività, consistono nell'avvio di progetti per efficientare le flotte delle marinerie coinvolte, l'elettrificazione delle banchine o l'utilizzo delle barche, nel periodo di fermo biologico, per supportare le attività di gestione e manutenzione del parco eolico".
   

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