La Corte di Cassazione ha
annullato il verdetto della Corte d'Appello di Palermo che aveva
assolto gli imputati, condannati in primo grado, per la morte di
39 operai avvenuta per aver respirato fibre di amianto durante
il loro lavoro presso lo stabilimento di Fincantieri di Palermo.
Ora dovrà celebrarsi un nuovo processo di appello che dovrà
prendere atto dei principi stabiliti dalla Cassazione. La
decisione è arrivata nella serata di ieri.
Gli imputati, Giuseppe Cortesi e Antonio Cipponeri, erano
stati assolti dalla seconda sezione della Corte di Appello di
Palermo dopo la condanna in primo grado. Inizialmente si
trattava di due distinti processi, poi riuniti in appello.
L'accusa: aver cagionato la morte di 39 operai e lesioni gravi
ad altri 11, non avendo adottato alcuna forma di protezione per
evitare ai propri dipendenti l'inalazione di polveri di amianto,
materiale estremamente pericoloso per la salute umana,
utilizzato a Palermo nelle lavorazioni di riparazione e
trasformazione navale.
La seconda sezione della Corte di Appello aveva ribaltato le
pronunce di condanna in primo grado di entrambi gli imputati,
ritenendo cessata l'esposizione all'amianto presso lo
stabilimento Fincantieri di Palermo all'inizio degli anni 80. La
Cassazione, ha invece ritenuto errata la decisione della Corte
di Appello di Palermo annullando con rinvio la pronuncia
assolutoria.
"Anche questa volta è stata fatta giustizia - afferma il
segretario della Fiom Cgil Palermo e Sicilia Francesco Foti - I
lavoratori purtroppo non torneranno più in vita ma oggi è stata
data ragione a tutte queste morti e anche al sindacato, da
sempre in prima linea in questa dura battaglia". E l'avvocato
Fabio Lanfranca, che ha assistito nel processo la Fiom e molti
dei familiari delle vittime, aggiunge: " Gli operai del cantiere
di Palermo sono morti non per un imprevedibile caso fortuito ma
perché costretti per decenni dal loro datore a lavorare
quotidianamente con l'amianto senza alcuna protezione e senza
aver ricevuto alcuna informazione sulla pericolosità del
materiale che gli veniva fornito e che li ha uccisi lentamente".
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