(di Alfredo Pecoraro)
"Il segreto del mio consenso? Non
esistono segreti. Anche perché non mi piacciono. Siamo una
squadra di persone umili. Non ci chiudiamo nei salotti delle vie
del centro delle città. Lavoriamo costantemente tra la gente con
valori cardini come giustizia, legalità ed uguaglianza. Racconto
un aneddoto: l'altro ieri siamo stati a Monreale a trovare il
nostro amico Marco Intravaia (ex FdI) per le amministrative. Ci
siamo ritrovati a mangiare pizza e frutta su una panchina
scherzando e sorridendo. Forse rispetto ad alcuni siamo rimasti
normali senza ubriacature politiche e puzza sotto al naso". A
parlare con l'ANSA è Edy Tamajo, mister 121 mila voti, un
exploit di consensi alle europee, primo nella lista di Forza
Italia-Nm nelle Isole. Un risultato che ha confermato la sua
verve elettorale, già emersa alle regionali e ancora prima alle
comunali di Palermo.
Perito tecnico commerciale, ex calciatore professionista dal
piede educato, dicono gli amici che ne hanno seguito le gesta
nel Palermo, nel Fiorenzuola e nel Trapani, Tamajo, 48 anni, è
in politica da un quarto di secolo - dopo tre anni di lavoro in
banca - avendo fatto tutta la gavetta: dal consigliere di
circoscrizione, al consigliere comunale a Palermo, poi deputato
regionale e ora alla terza legislature quindi il ruolo di
assessore nel governo di Renato Schifani. Adesso l'elezione a
Bruxelles. Ma in molti si chiedono, andrà al Parlamento europeo
o rinuncerà facendo spazio alla prima dei non eletti Caterina
Chinnici? "Sto valutando con Antonio Tajani e Renato Schifani
quale sia il percorso più giusto da intraprendere. Sono un uomo
di partito e amo follemente la mia isola. Qualunque sia la
decisione continuerò a lavorare per il bene della nostra
Sicilia", dice. C'è chi lo vede come prossimo candidato alla
presidenza della Regione, anche se mancano due anni e mezzo
all'appuntamento. "Sono uno che parla poco ed evito le polemiche
- chiarisce Tamajo - Parlare di prossime candidature è
fantapolitica spiccia. Lavoro quotidianamente facendo politica
attiva da 24 anni. Questo il mio obiettivo. Come prossima
scadenza importante ho una riunione con operai e sindacati
rispetto alla riapertura dell'ex stabilimento Fiat di Termini
Imerese".
Ma se dovesse rimanere in Sicilia rimarrebbe all'assessorato
Attività produttive o ambisce a un altro ruolo di peso? "La mia
struttura con a capo il dirigente generale Carmelo Frittitta sta
facendo molto bene. E non sono io a dirlo, ma le note di stima
da parte di tutte le associazioni di categoria e i report
positivi che vedono la Sicilia in netto miglioramento rispetto
agli scorsi anni - afferma - Non spetta a me decidere quale sarà
il rimpasto del governo Schifani. Qualunque sia la mission
assegnata, con studio e totale impegno, il presidente mi troverà
pronto, nel caso, a nuove sfida. Il governatore Schifani è come
se fosse un chirurgo di alta precisione. Sono certo che
continueremo a viaggiare spediti per raggiungere nuovi risultati
per la gente".
Si aspetta un riconoscimento dai vertici nazionali? "La
Sicilia è stata sempre molto vicina al partito di Forza Italia,
in questi anni lo sta dimostrando maggiormente: dalle elezioni
comunali di Palermo, passando alle regionali, sino alle europee
che hanno fatto vincere nuovamente FI con un gran numero di
consensi - afferma - Sono convinto che la segreteria nazionale
ha a cuore la Sicilia, le sue vertenze e tutto ciò che l'Isola
sta facendo in questi anni per il segretario Tajani e per tutto
il partito".
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