«L'incremento del Pil pari al 2,2%
fa della Sicilia la regione italiana ad avere segnato la
crescita maggiore nel 2023. Un indicatore, certificato da
Svimez, che ci gratifica e fa da stimolo all'azione del mio
governo per continuare a lavorare con ulteriore impegno per lo
sviluppo della nostra Isola nella direzione che abbiamo
intrapreso, con l'obiettivo di utilizzare al meglio tutte le
risorse e senza alcuno spreco». Lo afferma il presidente della
Regione Siciliana Renato Schifani, commentando i dati diffusi
dall'associazione per lo sviluppo dell'industria nel
Mezzogiorno. In un quadro in cui l'intero Meridione d'Italia ha
incrementato il prodotto interno lordo reale (+1,3%) più delle
altre aree del Paese, la Sicilia registra la crescita di Pil più
elevata tra tutte le regioni italiane, trascinata soprattutto
dagli investimenti pubblici.
«Un risultato solido, dopo il rimbalzo dei Pil all'uscita dal
Covid - aggiunge Schifani - ottenuto grazie anche alle opere
pubbliche realizzate e in corso di realizzazione nel nostro
territorio. Le infrastrutture sono fondamentali per lo sviluppo
e su questo abbiamo le idee ben chiare. Rilevanti per la
crescita anche il pieno impiego delle risorse della
programmazione 2014-2020 entro il periodo di spesa previsto e i
primi effetti del Pnrr. La Regione Siciliana, tra finanziamenti
regionali ed extraregionali - prosegue il governatore - ha messo
in campo la massa di risorse più significativa del Mezzogiorno,
in connessione anche alla tempestività nell'adozione dei
provvedimenti finanziari e alla velocizzazione delle procedure:
la Sicilia, infatti, è stata la prima Regione italiana ad aver
recepito il nuovo Codice dei contratti pubblici, rendendo così
chiare e certe le regole da applicarsi negli affidamenti di
lavori e servizi».
«In prospettiva - prosegue Schifani - la chiusura del nuovo
Accordo per i Fondi di sviluppo e coesione firmato con lo Stato,
che mette in campo 6,8 miliardi di euro nel complesso, potrà
rafforzare la crescita dela nostra economia. Se il settore delle
costruzioni e dei servizi risulta trainante e l'export dei
prodotti siciliani cresce velocemente e il comparto industriale
ha retto più che altrove, è l'agricoltura che appare
penalizzata, così come in quasi tutta Italia".
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