Recuperare l'identità
culturale di Castelvetrano che per troppi anni è stata
accomunata al boss Matteo Messina Denaro per riscrivere, insieme
alle associazioni e alle forze sane che ci sono, la storia della
città. Il neo sindaco di Castelvetrano Giovanni Lentini,
candidato di centrodestra eletto alle ultime amministrative con
oltre il 40% dei voti, in un'intervista all'ANSA fa il bilancio
dei primi 20 giorni di sindacatura e traccia il suo programma.
Sindaco, per decenni Castelvetrano ha avuto lo stigma di
essere il paese di Matteo Messina Denaro. Ora che lui non c'è
più, che fare?
"Dobbiamo riscrivere una storia diversa. E questo a partire
dall'identità della città legata a figure storiche come Giovanni
Gentile, Virgilio Titone e tanti altri. Noi abbiamo una storia
culturale di tutto rispetto, abbiamo Selinunte che è il più
grande Parco Archeologico d'Europa. E' questa l'immagine
positiva che vogliamo dare di Castelvetrano, anche con l'aiuto
di tanti artisti locali e col mondo dell'associazionismo".
Ma a Castelvetrano ci sono stati una borghesia mafiosa e un
sistema economico collusi con la mafia.
"E' vero, ma quel sistema è stato totalmente smantellato. Le
grandi attività commerciali che hanno avuto come riferimento la
protezione della mafia non ci sono più. Le indagini hanno
dimostrato che si trattava di un sistema malato. In città,
invece, oggi ci sono una serie di imprese sane che garantiscono
l'occupazione e fanno girare l'economia".
In passato c'è stato qualche consigliere comunale che
inneggiava a Messina Denaro, come giudica questo nuovo consiglio
in cui lei ha la maggioranza assoluta?
"Lo giudico in modo positivo. Diciamo che ci può essere qualche
personaggio con rapporti personali con qualche soggetto
considerato 'borderline' ma si tratta appunto di un rapporto
personale, ininfluente sull'attività del Comune. Sono convinto
che con questa nuova Amministrazione faremo cambiare idea a chi
continua a considerare Castelvetrano come la città di Matteo
Messina Denaro. Questa è la nostra grande scommessa".
Lei dovrà fare i conti anche con la mancanza di personale
in alcuni settori nevralgici. Come si muoverà?
"Nella Polizia municipale abbiamo solo 26 agenti, 20 dei quali
sono a 24 ore, e poi abbiamo due soli operai e pochissimi
tecnici. È un problema che dovremo affrontare ma nel frattempo
dobbiamo garantire i servizi. Ne ho parlato proprio ieri ai capi
servizio. Chiederemo collaborazioni esterne, è innegabile. Penso
già, perché il codice degli appalti lo consente, di affidare
alcuni servizi direttamente a enti del terzo settore. Solo con
la collaborazione di tutti possiamo amministrare bene e
dimostrare che a Castelvetrano non comanda più la mafia. Da soli
non si va da nessuna parte".
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