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A detenuto ai domiciliari corte nega fecondazione assistita

A detenuto ai domiciliari corte nega fecondazione assistita

Giudici Palermo, "non è esigenza di salute in senso stretto"

PALERMO, 12 luglio 2024, 16:32

Redazione ANSA

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Detenuto agli arresti domiciliari ha chiesto di essere autorizzato a potersi recare in un centro per donare il seme alla moglie, procedura stabilita coi medici di un istituto di Medicina della riproduzione a cui la coppia si è rivolta per la fecondazione assistita. Ma la corte d'appello di Palermo ha rigettato l'istanza, sostenendo che "l'evenienza non è tra quelle indispensabili di vita, non trattandosi di una esigenza di salute in senso stretto, men che meno grave e urgente".
    E' accaduto a Francesco Mazzè, 36enne palermitano, condannato a 5 anni per tentato omicidio. Il detenuto ha già espiato 3 anni e 7 mesi ed ora è agli arresti domiciliari.
    "Si nega in modo incomprensibile a una coppia di avere figli", commenta il legale di Mazzè, l'avvocato Raffaele Bonsignore.
    La donazione del seme era stata fissata per il 15 luglio e il centro medico, che si trova in provincia di Catania, aveva scritto in un certificato che la data era "indifferibile e la prestazione urgente".
   

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