Un appello ai palermitani a
combattere la "nuova peste," quella della droga e del crack che
contagia i quartieri della città uccidendo i giovani, seguito da
un duro anatema contro la mafia che ha ricordato quella lanciato
da Giovanni Paolo II il 9 maggio del '93 dalla Valle dei Templi.
E' il messaggio lanciato dall'arcivescovo di Palermo Corrado
Lorefice in occasione del 400esimo anniversario del Festino di
Santa Rosalia, patrona dalla città. Una grande manifestazione
religiosa e di popolo, che si concluderà a tarda notte, alla
quale, secondo le stime del Comune, stanno partecipando circa
350mila persone.
Dal Piano della Cattedrale, dove si è fermato il carro
trionfale con la statua della Santuzza, il presule si è rivolto
ai fedeli esortandoli con il titolo dell'aria di Puccini cantata
poco prima dal Volo: "nessun dorma". "A chi vogliamo lasciare la
nostra città, i nostri quartieri, le nostre case, le nostre
strade? - ha detto l'arcivescovo, -. A questa nuova peste che
sta contagiando i nostri giovani. Ci invade sotto i nostri
occhi. Si diffonde come cosa ordinaria il consumo di crack e di
altre droghe". Poi il riferimento alla mafia, con la citazioni
dei nomi dei martiri della città come Paolo Borsellino, Giovanni
Falcone e Pino Puglisi. "L'organizzazione mafiosa sta tentando
di ritrovare nuove risorse attraverso il rinnovato impegno nel
campo del traffico di stupefacenti. Gridiamo forte stasera nel
Festino di Rosalia il nostro desiderio di riscatto dalla mafia.
A viso aperto. A cielo aperto. No alla mafia. Sì ai nostri
figli. Convertitevi anche voi mafiosi".
Infine l'arcivescovo ha rivolto un appello "ai politici e
agli amministratori della Città e della Regione, affinchè si
adoperino concretamente e celermente ad approvare il disegno di
Legge, nato dalla strada, da incontri fecondi di amore alla
città, a Ballarò, per la prevenzione e il trattamento delle
dipendenze patologiche. Decreto che io stesso ho consegnato
l'anno scorso a luglio, insieme alle diverse realtà civili,
ecclesiali e universitarie, che lo hanno stilato. E' passato un
anno - ha sottolineato Lorefice - e ancora nulla".
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