Il Castello Aragonese di Comiso
passa di mano. I proprietari, Giuseppe Nifosi e Giovanna
Chiarandà, hanno ceduto l'antico maniero alla Multifidi,
consorzio di imprese siciliane per l'accesso al credito e la
progettazione in vari settori.
Il maniero, realizzato nel XV secolo dalla famiglia dei conti
Naselli (signori di Comiso e di Aragona) si trova nel centro
storico. Fino alla metà del secolo scorso, rappresentava
l'ultimo avamposto del centro cittadino, dominando la vallata
del fiume Ippari. Oltre al castello, esiste un nucleo
precedente, probabilmente risalente al periodo bizantino o della
dominazione araba: è quello che viene definito il "battistero"
con numerosi affreschi, ormai quasi del tutto perduti a causa
dell'umidità. Il nucleo centrale venne realizzato nel XV secolo
(i Naselli governarono Comiso dal 1453 al 1816, in coincidenza
con l'abolizione del feudalesimo), ma un'altra parte più
moderna, quella delle attuali stanze nobiliari, venne realizzata
nel XVIII secolo. Nel secolo scorso, invece, venne realizzata -
su iniziativa dell'archeologo Biagio Pace, un museo di
consolidamento a ridosso della torre. I piani inferiori sono
stati, nel tempo, sede di vari uffici e alcune stanze vennero
utilizzate a lungo come carceri o "segrete". Nel secolo scorso è
stato acquistato dalla famiglia Nifosì e alcune stanze
utilizzate come rivendita. È ben conservato nella struttura
portante, ma le stanze mobiliari sono state probabilmente più
volte rimaneggiate. La sala più importante è il salone
d'ingresso o sala delle armi. Il salone si estende su una
superfice di 1300 metri quadri e nel piano inferiore ospita
attualmente un locale di ristorazione. È sempre stato chiuso al
pubblico, tranne per brevi periodi o in occasione di alcune
iniziative che sono state ospitate (mostre o convegni) nelle sue
sale. Non è stato reso noto il prezzo di acquisto, né come il
castello verrà utilizzato. Si sa però che l'obiettivo di
Multifidi sarà quello di renderlo fruibile e utilizzabile anche
a fini turistici e culturali.
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