"Ancora oggi nel territorio c'è
una diffusa omertà. Gli accertamenti in Procura vengono svolti
tramite specifiche attività d'indagine e sono rarissime le
testimonianze della gente comune". L'ha detto il procuratore di
Marsala Fernando Asaro al primo dei quattro incontri sul tema
"Ricordando Paolo Borsellino - Come seguire il suo esempio". Il
magistrato ucciso 32 anni fa fu procuratore a Marsala. Gli
incontri sono organizzati dal Centro "I Giusti di Sicilia" nei
locali confiscati alla mafia, in piazza della Vittoria, gestiti
da padre Francesco Fiorino.
"Assenza totale - ha continuato il magistrato - di denunce
per usura, evasione fiscale. E allora lo sforzo è tutto nostro,
della Procura e delle forze dell'ordine, ma diventa più
difficile se non vi è una vera denuncia".
Su Paolo Borsellino Asaro ha detto che "è un esempio di etica
professionale per tutti noi. Un esempio ancora attuale, in un
momento in cui la magistratura si trova un po' nell'occhio del
ciclone per una serie di interventi e riforme che vengono
proposte in Parlamento, alcune delle quali già approvate. Paolo
Borsellino ha dimostrato la sua piena autonomia e indipendenza
da ogni forma di potere e lo ha realizzato qui a Marsala per
circa sei anni, svolgendo il ruolo di procuratore in modo da
poter investigare e creare una squadra finalizzata a svolgere
l'attività d'indagine a 360 gradi. Questo è il grande
insegnamento che dà non solo ai magistrati e agli operatori del
diritto, ma anche alla cittadinanza. Borsellino teneva molto al
risveglio delle coscienze".
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