In via Capri, via Villaggio
Flora e in via Villaggio Kamarina a Scoglitti sono state
scoperte tombe risalenti all'antica necropoli settentrionale di
Camarina. Gli scavi sono stati condotti negli ultimi mesi e sono
stati coordinati da Saverio Scerra, archeologo responsabile
della sezione beni archeologici della Soprintendenza di Ragusa e
dall'archeologo Nicolò Bruno.
A sud di Scoglitti, sono state trovate più di 30 tombe venute
alla luce grazie agli scavi preventivi imposti dalla
Soprintendenza di Ragusa per alcuni lavori di ampliamento o di
realizzazione di nuovi muri o recinzioni in alcune abitazioni
moderne. Al Villaggio Kamarina, i rinvenimenti sono recentissimi
(giugno-luglio scorso). In via Villaggio Flora sono state
scoperte tombe greche cosiddette alla cappuccina di cui alcune
di infanti con corredi di lekythoi attiche raffiguranti amazzoni
a cavallo o donne alla fontana, statuette, di cui con fanciullo
disteso su una kline e un'altra raffigurante una colomba. "Il
rinvenimento di vasi attici trovati nel sito anche nel corso di
altre campagne di scavo regolari e di scavi di fine Ottocento -
spiega Saverio Scerra - dimostrano un certo livello di ricchezza
degli inumati nonché confermano la rilevante presenza di
Camarina nei mercati mediterranei di età tardo-arcaica e
classica e soprattutto il suo ruolo nella commercializzazione
dei manufatti del Ceramico di Atene di cui si ha ampia
attestazione anche nella meglio nota necropoli di Passo
Marinaro. Sono stati rinvenuti anche un sarcofago integro, il
frammento di un altro e alcune sepolture in anfore di
importazione (enchytrismoi)".
Altre scoperte importanti nell'area di via Capri che dovrebbe
costituire il limite settentrionale dell'antica necropoli: lo
scavo, coordinato in cantiere dall'archeologo della
Soprintendenza di Ragusa, Nicolò Bruno, coadiuvato da volontari
archeologi e semplici appassionati, ha permesso di portare alla
luce un'altra decina di sepolture alla cappuccina e ad
enchytrismos. "In esse - prosegue Scerra - sono state trovate
altre suppellettili di età greca e anfore vinarie di
importazione, di rara tipologia, non attestate nelle altre
necropoli camarinesi. In questo tratto della necropoli è stato
rinvenuto anche un piccolo recinto circolare in pietra,
utilizzato forse per un rituale di inumazione e all'intorno
frammenti di rari manufatti tra cui un frammento di una maschera
silenica dei tipi noti da scavi gelesi". Nell'area di via Capri,
lo scorso 25 aprile, sono entrati in azione i tombaroli che
hanno depredato le sepolture mentre i lavori di scavo erano
ancora in corso.
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