"La Regione Sicilia dovrebbe
puntare ad assumere un ruolo di leader mediterraneo nella sfida
all'aridità e alla siccità che il 'climate-change' sta
determinando. Questo dovrebbe voler dire puntare e investire su
nuove tecnologie e nuovi progetti di sostenibilità idrica e su
una drastica riattivazione dei bacini idrici e di ammodernamento
e efficientamento delle reti di distribuzione idrica". È quanto
propone l'Head of Environment & Geology Department di Proger e
Coordinatore del gruppo di lavoro Sostenibilità Idrica di
Assoreca, Marco Sandrucci, secondo il quale tutto ciò "andrebbe
concretizzato nello sviluppo di un Piano regionale (o di più
piani territoriali) di adattamento delle tecnologie e pratiche
di conservazione".
Si parte da un assunto sottolineato da Marco Lombardi,
presidente dell' Osservatorio Proger che ha redatto il dossier
annuale 'Water Intelligence': "L'acqua in Italia non manca ce
ne è a sufficienza per tutti gli usi, occorre investire per
farla arrivare a destinazione" .
"Questa situazione di forte degrado delle reti idriche -
osserva Sandrucci - necessita lo sviluppo di piani di intervento
sistematici e integrati utilizzando tutte le nuove opportunità
tecnologiche. Sarebbe importante dare seguito a progetti di
captazione e stoccaggio delle acque piovane per accumulare
l'acqua e renderla disponibile durante i periodi di siccità".
E a questi "si dovrebbero inoltre affiancare ulteriori
progetti destinati al recupero di acque reflue ed iniziative per
il riutilizzo delle acque grigie, soprattutto in ambito urbano e
agricolo".
C'è poi Il tema della ripartizione degli investimenti
Pnrr, "ovviamente molto più vasto e generale rispetto a quello
delle infrastrutture idriche, ma è evidente che questo
rappresenterebbe un'importante possibilità di utilizzo, anche se
questa forma di finanziamento non ha riservato al tema degli
interventi per le infrastrutture idriche e per la sostenibilità
idrica in generale quell'attenzione particolare che avrebbe
meritato".
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