"Attraverso le riproduzioni
tattili, l'Arte si svela a noi non vedenti e ipovedenti,
regalandoci emozioni, bellezza, speranza".
Lo ha detto Maria Francesca Oliveri, presidente del Consiglio
regionale dell'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti,
sottolineando come la Vestale di Antonio Canova, una delle
cinque meravigliose opere esposte nella mostra La Grande Brera
al Palazzo Reale di Palermo, sia stata riprodotta in 3d per
poter essere fruita, attraverso il tatto, anche dai disabili
visivi.
"Con questo prestigioso evento - ha aggiunto la Presidente
dell'Uici - il Palazzo dei Normanni non accoglie soltanto una
mostra di enorme valore artistico, ma si fa portavoce di un
messaggio di grande valore umano aprendo a noi non vedenti le
porte di un universo fatto di meraviglie che, sebbene invisibili
ai nostri occhi, non sfuggono certamente al sentire del nostro
cuore e della nostra mente".
I cinque capolavori della scultura neoclassica lombarda -
oltre alla Vestale, La Maddalena penitente, sempre di Canova,
Egle al fonte, di Giovanni Pandiani, La scrittrice (ossia la
fidanzata italiana), di Giovanni Spertini, e La leggitrice, di
Pietro Magni - hanno lasciato per la prima volta dopo 122 anni
la città di Milano e la Pinacoteca di Brera approdando nel
Palazzo Reale di Palermo grazie a un accordo con la Fondazione
Federico II.
Una quarantina tra non vedenti, ipovedenti e accompagnatori
hanno preso parte alla conferenza stampa di presentazione
dell'evento, con la presidente del Consiglio regionale dell'Uici
e delegazioni delle province siciliane, della Stamperia Braille
di Catania, del Centro Helen Keller di Messina e dell'Istituto
dei ciechi di Palermo. La presidente Oliveri ha ringraziato
Gaetano Galvagno, presidente dell'Assemblea regionale Siciliana
e della Fondazione Federico II, "per la sensibile attenzione che
ci ha sempre riservato". Ringraziamenti anche alla Pinacoteca di
Brera di Milano "per questa grande opportunità" di inclusione.
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