Giuseppe Rugolo, il sacerdote
condannato a 4 anni e mezzo di carcere per" violenza sessuale
aggravata a danno di minori", ha presentato appello contro la
sentenza emessa dal tribunale di Enna lo scorso 5 marzo. Gli
avvocati del prete, Antonino Lizio e Dennis Lovison, contestano
tutto l'impianto accusatorio e chiedono sia la riapertura del
dibattimento per l'assunzione di prove a discarico dell'imputato
sia di ascoltare altre due giovani. I legali parlano di
motivazione illogica, contraddittoria ed errata che avrebbe
portato il Tribunale di Enna a travisare "la documentazione,
emettendo una motivazione nella quale perviene a conclusioni
scorrette nonché prive di supporto probatorio e,
conseguentemente, ad un giudizio di colpevolezza errato". Anche
la Curia di Piazza Armerina, ritenuta dal tribunale responsabile
civilmente in solido con Rugolo, ha presentato appello alla
sentenza. Gabriele Cantaro, il legale del vescovo Rosario
Gisana, sostiene che la Curia essendo un soggetto privo di
personalità giuridica non può essere ritenuta responsabile
civilmente. "Le uniche persone giuridiche legalmente
riconosciute , nell'ambito territoriale della Diocesi di Piazza
Armerina - si legge nell'appello - sono la diocesi ed il
seminario vescovile, ma certamente non la Curia".
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