La prima conferenza nazionale
sulle pietre identitarie d'Italia si terrà nella sala delle
Capriate del palazzo di città a Cefalù il 19 ottobre. Il
progetto di Archeoclub d'Italia prevede lo studio della pietra
locale, la famosa lumachella e la mappatura dei siti costruiti
con questa pietra. "Una mappatura dei siti costruiti con la
pietra locale - spiega Rosario Santanastasio, presidente
nazionale di Archeoclub d'Italia - dei luoghi piccoli o grandi
che nel corso della storia e dei secoli sono stati realizzati
con questa pietra, ma prevede il coinvolgimento diretto del
cittadino comune e dunque del ragazzo, delle famiglie,
dell'anziano, del giovane, nel processo di conoscenza".
"Illustreremo i primi risultati e le prime attività messe
in campo - prosegue Stefania Randazzo, presidente di Archeoclub
d'Italia di Cefalù - è un progetto triennale con ben tre linee
principali: Parte scientifica, la seconda linea riguarda la
Didattica. Infine la terza linea sarà la promozione".
La pietra lumachella è il materiale impiegato per la
costruzione degli edifici più antichi e per le imponenti
fortificazioni dette mura megalitiche, per i cippi funerari
della necropoli ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo
arabo normanno e di antiche abitazioni. Si ritrova "nei partiti
architettonici di chiese e palazzi, nella pavimentazione
stradale -prosegue Randazzo- negli arredi almeno fino agli anni
'50 del Novecento, costituendo quindi con la sua colorazione e
il suo aspetto l'elemento più significativo per la
caratterizzazione dell'identità di questo luogo. Per far
conoscere la sua natura geologica, mineralogica e
paleontologica, alla prima conferenza nazionale sulle pietre
identitarie, sono stati invitati a relazionare gli studiosi e i
professionisti che hanno mappato la geologia della macroarea del
parco delle Madonie e approfondito le caratteristiche del sito
geologico della Rocca e del centro storico di Cefalù", conclude
la presidente di Archeoclub di Cefalù.
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