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Vittime di torture tra migranti soccorsi dalla Mare Jonio

Vittime di torture tra migranti soccorsi dalla Mare Jonio

Molti fuggiti dal Bangladesh per essersi opposti al governo

PALERMO, 16 ottobre 2024, 16:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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I 58 naufraghi soccorsi dalla Mare Jonio e sbarcati ieri a Porto Empedocle provengono quasi tutti da paesi considerati dall'Italia come sicuri, in particolare dal Bangladesh e dall'Egitto. Si tratta di giovani e giovanissimi la cui età varia dai 16 ai 25 anni, tranne uno di 35. Hanno lesioni in diverse parti del corpo e cicatrici provocati dalle torture subite in Libia. Alcuni di loro hanno raccontato ai soccorritori della Ong di essere reduci da manifestazioni pacifiche in Bangladesh contro il nuovo governo e che, in seguito alle proteste, sono stati tacciati come oppositori, perseguitati e alcuni di loro anche arrestati. Uno di loro, una volta lasciato il suo paese d'origine e giunto in Libia, sarebbe stato catturato dai trafficanti locali e portato in un campo di detenzione nel quale avrebbe subito torture per 23 giorni, prima di essere liberato su pagamento di una cauzione di 7 mila euro, grazie all'aiuto della famiglia. I familiari di un altro ragazzo, sempre in Libia, sono stati costretti a vendere la propria casa in Bangladesh e inviare 13 mila euro. Altri ancora hanno raccontato di avere pagato fino a 20 mila euro per essere liberati dai campi di detenzione.
    La Mare Jonio di Mediterranea Saving Humans, ieri, dopo aver fatto sbarcare i naufraghi a Porto Empedocle, ha chiesto il trasferimento della nave a Trapani, dopo il fermo amministrativo che gli è stato notificato ieri pomeriggio, per inosservanza del decreto PIantedosi.
   

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