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Policlinico Catania, rimossi trombi al cuore in modo mininvasivo

Policlinico Catania, rimossi trombi al cuore in modo mininvasivo

Per la prima volta in provincia applicata metodica 'Angiovac'

CATANIA, 05 novembre 2024, 12:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il nuovo sistema di drenaggio venoso Angiovac è stato utilizzato nel Catanese per la prima volta con successo nell'Unità operativa complessa di Cardiochirurgia dell'azienda ospedaliero universitaria Policlinico 'Rodolico - San Marco' di Catania, diretta da Salvatore Lentini, dove è stato eseguito un delicato intervento per l'asportazione di una grossa 'vegetazione fungina endocardiaca dalla valvola tricuspide', vale a dire una serie di trombi formatisi nell'atrio destro del cuore di una 70enne a seguito dell'infezione di cavi legati al pacemaker per l'elettrostimolazione cardiaca. Lo rende noto l'Azienda.
    La metodica AngioVac, estremamente mininvasiva, in questo caso ha incluso una cannula di aspirazione, inserita da una vena giugulare, dotata alla sua estremità di una struttura espandibile a forma di ventaglio così da poter catturare e aspirare agilmente la massa fungina. Questa prima procedura Angiovac, durata appena tre ore - sottolinea l'Azienda - consentirà d'ora in poi per alcune patologie di evitare tecniche chirurgiche più complesse e soprattutto più invasive, riducendo notevolmente il rischio di eventi avversi e accorciando altresì i tempi di ripresa del paziente.
    La paziente era stata precedentemente operata alla valvola mitrale mentre già conviveva da oltre vent'anni con i cavi per l'elettrostimolazione del cuore sui quali si è sviluppata l'infezione e la crescita di una grossa vegetazione fungina.
    La difficile operazione a cuore aperto era stata subito esclusa dai sanitari per via dell'alto rischio di vita alla quale la paziente sarebbe andata incontro. La presenza dei requisiti per l'utilizzo della nuova metodica hanno quindi convinto i cardiochirurghi a preferire la via estremamente micro-invasiva dell'Angiovac.
    Dopo pochi giorni la paziente ha potuto affrontare con esito positivo una procedura di elettrofisiologia con uno 'stand by chirurgico', a cura dei cardiologi specialisti del Policlinico, per l'asportazione di altri cateteri del pacemaker.
   

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