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Eni-Versalis: corteo di protesta di Cgil e Uil a Priolo

Eni-Versalis: corteo di protesta di Cgil e Uil a Priolo

Sindaco: "Non possiamo subire oltre il danno la beffa"

SIRACUSA, 12 novembre 2024, 14:12

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sciopero di Cgil e Uil questa mattina contro il piano presentato da Eni che prevede la chiusura dell'impianto di cracking di Versalis che sarà riconvertito in una bioraffineria nel polo petrolchimico di Priolo. Prima il corteo dalla portineria ovest di Isab fino alla piazza del Municipio a Priolo. E' seguito il comizio: a fare gli onori di casa il sindaco Pippo Gianni e poi sul palco i massimi esponenti di Cgil e Uil, tra cui Andrea Bottaro, Uiltec Sicilia e Alfio Mannino, segretario Cgil Sicilia che hanno ribadito la preoccupazione su un investimento che potrebbe non tutelare tutti i lavoratori e il rischio che la riconversione coinvolga una sola azienda a discapito delle altre. I sindacati rivendicano un progetto complessivo sulla transizione energetica per la complessità della zona industriale. Sono oltre 400 i dipendenti nell'impianto di Priolo e 130 quelli nell'impianto di Ragusa per il quale è sempre prevista la chiusura.
    "Vogliamo sapere - ha detto Gianni - che fine faranno la nostra provincia e la nostra zona industriale. Solo il Governo nazionale e regionale potrà darci una risposta. La manifestazione di oggi è pienamente riuscita, vista la numerosa presenza dei lavoratori, e mi trova d'accordo in quanto non è "contro" qualcuno ma è "per" qualcosa, per chiedere al Governo nazionale e regionale cosa intende fare con la nostra zona industriale. Non possiamo subire oltre il danno la beffa visto che in 50 anni hanno distrutto tutto, il territorio, l'aria, ľacqua; abbiamo avuto solo dolore, morte, inquinamento e ora vogliono andare via e uscire dal gioco cosi, questo non lo accettiamo. Solo rimanendo uniti, senza colori politici, potremo vincere questa battaglia. La nostra è pur sempre la zona a più alta densità di insediamento industriale d'Europa e non possono trattarci come mendicanti".
   

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