"Anche noi vogliamo unirci ai
ringraziamenti che il Presidente della Regione Siciliana Renato
Schifani ha rivolto al responsabile di UniCredit Sicilia,
Salvatore Malandrino, per avere, per il settimo anno
consecutivo, deciso spontaneamente di versare la quota parte del
reddito prodotto in Sicilia nelle casse della Religione
Siciliana anziché in quelle dello Stato così come previsto
dall'art. 37 dello Statuto Siciliano". Così Paolo Amenta e Mario
Emanuele Alvano, presidente e segretario generale di ANCI
Sicilia. "Per la stessa ragione - aggiungono Amenta e Alvano -
invitiamo tutti i sindaci siciliani ad esprimere il proprio
ringraziamento al direttore della filiale di Unicredit presente
sul proprio comune. La cifra pari a 82,7 milioni di euro
incassati da una sola azienda fa comprendere bene quali entrate
potrebbero arrivare alla Regione Siciliana, se tutti coloro che
sono tenuti a farlo in base all'articolo 37 dello Statuto della
Regione Siciliana versassero le imposte in Sicilia. Evidenziamo
che ciò avverrebbe senza ripercussioni negative sulla
complessiva tassazione per le imprese".
"Il ringraziamento ad Unicredit è doveroso - conclude il
presidente Amenta - anche per il fatto di essere riuscita da
sola a rompere un "tabù" che durava da decenni: quello della
"impossibilità" di applicare il nostro statuto autonomista.
Oggi sappiamo che se si è riusciti ad incassare questo tributo
da uno lo si può riscuotere, dopo questi sette anni, anche da
tutti gli altri - banche e tutte altre imprese che versano
l'Ires - che attualmente lo versano allo Stato. Nell'ambito del
non sempre proficuo dibattito sull'autonomia differenziata e
sulla recente decisione della Corte Costituzionale, ci
domandiamo quando anche tutte le altre imprese come UniCredit
verseranno la quota parte di Ires prodotta nelle casse della
Regione?
Mi chiedo a quanto ammonterebbero le entrate complessive per la
Regione se anche le altre imprese versassero alla Sicilia?".
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