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'Le Grande macabre' inaugura stagione del Massimo di Palermo

'Le Grande macabre' inaugura stagione del Massimo di Palermo

Dal 24 novembre in scena l'opera del compositore ungherese Liget

PALERMO, 17 novembre 2024, 17:56

Redazione ANSA

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Con la musica contemporanea di Le Grand Macabre, opera in due atti e quattro quadri composta nel 1978 dal grande compositore ungherese György Liget il Teatro Massimo di Palermo inaugura domenica 24 novembre alle 18:30 la Stagione lirica 2024/2025. A dirigere la partitura, sul podio dell'Orchestra del Teatro Massimo, è il direttore musicale Omer Meir Wellber, mentre la regia dello spettacolo è affidata a Barbora Horáková, tra le più interessanti registe della nuova generazione.
    Unica opera di György Ligeti, Le Grand Macabre, con la sua sarcastica visione di una apocalisse incombente, è presentata a Palermo in un nuovo allestimento e nella versione in inglese del 1996. La produzione impegna Orchestra e Coro del Teatro Massimo, Maestro del Coro Salvatore Punturo, e un nutrito cast di interpreti internazionali specialisti del repertorio contemporaneo. La scenografia è firmata da Thilo Ullrich, i costumi da Eva-Maria van Acker, le luci da Michael Bauer, i video da Adrià Reixach. Direttrice assistente Yael Kareth, Assistente alla regia Antonella Cozzolino. Repliche fino all'1 dicembre.
    Mischiando sesso e politica, lotta tra i sessi e catastrofe finale del mondo, Le Grand Macabre, opera una geniale rilettura di tutta la tradizione operistica, attingendo ai più disparati generi sonori, musicali e teatrali: dalla tradizione del teatro d'opera, al music hall, al teatro delle marionette, alla patafisica di Jarry. Vizi ridicoli e bassezze dell'umanità vengono raccontati con un linguaggio musicale che mescola citazioni colte e suoni inconsueti e bizzarri che richiedono un'orchestra dotata di una sezione infinita di percussioni e strumenti insoliti come clacson di varia tonalità, campane, campanelli, fischietti, sirene, carillon, maracas, bongo. La scena è ambientata nell'immaginario paese di Bruegelland, luogo ispirato ai temi fantastici e mostruosi dei quadri di Pieter Bruegel. Il libretto dell'opera è firmato dallo stesso Ligeti assieme a Michael Meschke, direttore del Teatro delle marionette di Stoccolma, ed è liberamente ispirato alla commedia dello scrittore fiammingo Michel de Ghelderode, La balade du Grand Macabre (1934), un'opera teatrale che tratta con i toni della farsa il tema della fine imminente del mondo e la paura della morte da cui l'uomo è oppresso.
   

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