"Una proposta insensata che mette
a rischio la sicurezza di milioni di utenti". Così Salvatore
Nasca, presidente del Consorzio per l'Italia, l'associazione che
raggruppa oltre un centinaio di piccole e medie imprese operanti
nel mondo degli ascensori, commenta un emendamento alla legge di
bilancio che raddoppia i tempi di verifica negli impianti,
dimezzando di fatto le attività obbligatorie in materia di
sicurezza sugli ascensori. "In un paese in cui la società e le
istituzioni fanno faticosamente fronte ogni giorno per innalzare
gli standard di sicurezza sia per lavoratori che per l'utenza,
appare totalmente insensato l'idea di allargare le maglie della
sicurezza, in un settore già critico di suo" aggiunge Nasca
ricordando l'incidente di domenica scorsa a Palermo, quando il
cedimento di un montacarichi privo di qualsiasi standard di
sicurezza ha causato il ferimento di quattro passeggeri. Il
presidente del Consorzio per l'Italia sottolinea che "con oltre
un milione di ascensori e 70 milioni di corse al giorno,
l'Italia ha il parco impianti più vecchio al mondo, alcuni dei
quali addirittura risalenti ad inizio secolo scorso".
"L'ascensore - osserva Nasca - è il mezzo di trasporto più
diffuso e usato nel nostro paese, eppure una certa politica
propone l'abbassamento drastico degli standard di sicurezza per
un paio di euro all'anno a famiglia. Una verifica ispettiva di
terza parte da parte di ingegneri verificatori, che oggi costa
ad un condominio circa cento euro ogni due anni, viene proposto
di alzarne la periodicità a tre, mentre per le verifiche fatte
dal manutentore, si passerebbe da un obbligo almeno semestrale
ad uno annuale. Per non parlare dei montacarichi, con una
verifica di sicurezza ogni due anni".
"Tutto questo - conclude l'imprenditore - in un paese in
perenne procedura di infrazione rispetto alla raccomandazione
della Commissione europea con la quale l'Europa chiede gli stati
membri di mettere in atto politiche strutturali per
l'adeguamento degli standard di sicurezza degli ascensori, cosa
che praticamente tutti, tranne l'Italia, hanno fatto".
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