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Nasca, un emendamento mette a rischio sicurezza ascensori

Nasca, un emendamento mette a rischio sicurezza ascensori

Consorzio per l'Italia, raddoppiano tempi su controllo impianti

PALERMO, 21 novembre 2024, 10:38

Redazione ANSA

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"Una proposta insensata che mette a rischio la sicurezza di milioni di utenti". Così Salvatore Nasca, presidente del Consorzio per l'Italia, l'associazione che raggruppa oltre un centinaio di piccole e medie imprese operanti nel mondo degli ascensori, commenta un emendamento alla legge di bilancio che raddoppia i tempi di verifica negli impianti, dimezzando di fatto le attività obbligatorie in materia di sicurezza sugli ascensori. "In un paese in cui la società e le istituzioni fanno faticosamente fronte ogni giorno per innalzare gli standard di sicurezza sia per lavoratori che per l'utenza, appare totalmente insensato l'idea di allargare le maglie della sicurezza, in un settore già critico di suo" aggiunge Nasca ricordando l'incidente di domenica scorsa a Palermo, quando il cedimento di un montacarichi privo di qualsiasi standard di sicurezza ha causato il ferimento di quattro passeggeri. Il presidente del Consorzio per l'Italia sottolinea che "con oltre un milione di ascensori e 70 milioni di corse al giorno, l'Italia ha il parco impianti più vecchio al mondo, alcuni dei quali addirittura risalenti ad inizio secolo scorso".
    "L'ascensore - osserva Nasca - è il mezzo di trasporto più diffuso e usato nel nostro paese, eppure una certa politica propone l'abbassamento drastico degli standard di sicurezza per un paio di euro all'anno a famiglia. Una verifica ispettiva di terza parte da parte di ingegneri verificatori, che oggi costa ad un condominio circa cento euro ogni due anni, viene proposto di alzarne la periodicità a tre, mentre per le verifiche fatte dal manutentore, si passerebbe da un obbligo almeno semestrale ad uno annuale. Per non parlare dei montacarichi, con una verifica di sicurezza ogni due anni".
    "Tutto questo - conclude l'imprenditore - in un paese in perenne procedura di infrazione rispetto alla raccomandazione della Commissione europea con la quale l'Europa chiede gli stati membri di mettere in atto politiche strutturali per l'adeguamento degli standard di sicurezza degli ascensori, cosa che praticamente tutti, tranne l'Italia, hanno fatto".
   

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