"La Vucciria" è una delle opere
più famose di Renato Guttuso, che la donò nel 1974
all'Università perché desiderava che restasse a Palermo. Un
quadro che oggi è anche la testimonianza di un mercato ormai
divorato dall'assenza di programmazione e dalla movida senza
controllo. Per festeggiare il primo cinquantenario della tela,
allo Steri (sede del rettorato universitario), dove da due anni
è esposto in una sala immersiva, è stata ideato un programma
articolato in tre giornate. Le manifestazioni, illustrate
stamane, sono in calendario dal 19 al 21 dicembre.
Allo Steri, inoltre, è stata appena completata la famosa
"scala" che Carlo Scarpa progettò a fine anni '70. La "mano" è
quella dell'allora giovane collaboratore del grande architetto,
Fabio Lombardo, che ha lavorato sui disegni e l'idea progettuale
di Scarpa. Ed è pronto anche il nuovo volto dei Musei
dell'Università di Palermo, "Unipa Heritage", una sigla che,
accanto a una nuova identità grafica curata da Alessandro Fiore,
unisce in un sistema integrato i musei dell'ateneo: il
Gemmellaro con le sue preziose raccolte di geologia, l'Orto
botanico, la Collezione storica degli strumenti di fisica, il
museo della Specola in piazza del Parlamento e quelli dei
motori, di Radiologia e di zoologia "Pietro Doderlein".
Alla conferenza stampa, oltre al rettore Massimo Midiri ha
partecipato, tra gli altri, Marco Carapezza, fratello del figlio
adottivo del pittore, Fabio Carapezza Guttuso, scomparso qualche
anno fa. In occasione del cinquantenario è stata realizzata una
speciale convenzione per visitare con un unico biglietto il
museo Guttuso di Villa Cattolica, a Bagheria, e "La Vucciria"
allo Steri.
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