E' scontro a Messina tra il sub commissario di governo per il risanamento Marcello Scurria, e il sindaco Federico Basile, per l'acquisto, in asta pubblica, di 11 lotti di appartamenti finiti e utilizzabili su un edificio di 18 appartamenti e un lotto di edificio lasciato a rustico da completare, in via Bisignano, a Contesse, che derivano dal fallimento della ditta Anfa Costruzioni, nell'ambito del risanamento delle baraccopoli della città.
Il comune di Messina ha fatto un'offerta con un ribasso del 25%, mentre il commissario di governo ha fatto un'offerta con un aumento sull'importo a base d'asta per ogni lotto: 1,3 milioni di euro contro i 972 mila offerti del Comune. Gli appartamenti sono stati assegnati all'ufficio commissariale (che dipende dalla Regione siciliana). Il sindaco Basile ha scritto una nota al presidente della Regione sostenendo che la vicenda causerà "un danno erariale di 330.225 euro in palese sleale concorrenza col Comune di Messina". L'intenzione del Comune di partecipare all'asta era nota da tempo.
Il presidente della Regione Renato Schifani oggi ha chiesto "una relazione dettagliata sull'acquisto di appartamenti in località Contesse a Messina al sub commissario del governo per il risanamento della baraccopoli. "Ricevo dal sindaco di Messina una nota - scrive Schifani - con la quale si segnala il danno all'erario pubblico che si genererà come conseguenza del suo operato, vicenda che ha causato anche ampia eco sulla stampa. In considerazione della gravità dei fatti relativi al presunto danno erariale, nonché dell'inevitabile coinvolgimento in questa vicenda dell'ente Regione e dell'ufficio del commissario straordinario, la signoria vostra è invitata a fornire una relazione sull'argomento entro 10 giorni e, nelle more, ad astenersi dal tenere conferenze stampa sulla vicenda in questione».
Ma Scurria stamattina ha fatto una conferenza stampa spiegando che "il nostro ufficio non è una partecipata del Comune ma è un ufficio del governo, la lettera del sindaco che ho appreso solo dalla stampa è un fallo di frustrazione, io non sapevo che all'asta avrebbe partecipato anche il Comune ma pur sapendolo avrei partecipato ugualmente perché altrimenti potevano esserci gli estremi di una turbativa d'asta, le regole del diritto prevedono questo". "Respingo al mittente le accuse peratro diffamatorie - aggiunge - Meravigliato che il sindaco perda tempo per queste cose. Valuterò se fare un esposto per diffamazione".
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