Le statistiche condannano un
Palermo che non demerita contro il Sassuolo, ma perde 2-1 e non
esce dalla crisi, ed è contestato dalla tifoseria anche fuori
casa ormai. "La prestazione non basta. Oggi non credo si sia
vista la differenza che c'è in classifica - osserva Alessio
Dionisi, allenatore del Palermo ed ex della squadra emiliana -
ma avevamo davanti una squadra forte. Siamo responsabili, ci
metto la faccia. Ma dobbiamo convincerci che possiamo fare di
più. Io per primo". L'esonero non sembra un'ipotesi irreale,
anche perché oltre all'assenza di risultati c'è di mezzo anche
una rottura con l'ambiente. "Se rischio? Chiedete alla società.
Sono una persona equilibrata. Sentire i cori contro non mi fa
piacere, non credo di meritarmeli ma ci sta visti i risultati.
Per la gente l'allenatore è il colpevole, se lo sarà anche per
la società prenderà provvedimenti. Ma cambiare l'allenatore è
l'atto più semplice. Io non ho mai visto un allenatore difendere
o far gol. Sorrido però mi dispiace, parlerei comunque bene
della mia esperienza a Palermo. Io però sono convinto che
rialzeremo la testa".
Un orizzonte a cui guarda anche Federico Di Francesco, l'esterno
che oggi contro il Sassuolo ha all'attivo una trasferta sul
risultato di 1-1. "Siamo arrabbiati e delusi - fa notare - ma
dobbiamo guardare avanti. Abbiamo avuto varie occasioni in cui
potevamo essere più bravi e cinici. La prossima col Bari sarà
importante, dobbiamo ritrovare il risultato. Siamo venuti qui
con la voglia di fare risultato, sapendo che incontravamo la
prima della classe, ma non è bastato".
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