"La sanità in Sicilia andrebbe
commissariata da parte del ministero della Salute. Il ministro
Orazio Schillaci, invece, dorme e continua a far fare, a questa
classe dirigente, il nulla. C'è una sanità che è andata in tilt,
distrutta e rasa al suolo. I pronto soccorso ormai ospitano i
pazienti anche per otto giorni. Ci si muore lì dentro. Non è sui
medici e sugli infermieri che bisogna scaricare le
responsabilità, ma queste ricadono su piazza Ottavio Ziino e su
Palazzo d'Orleans". Così il capogruppo di Italia Viva alla
Camera Davide Faraone, parlando nel corso di una conferenza
stampa, a Palermo, dopo i suoi blitz dei giorni scorsi, nei
pronto soccorso degli ospedali siciliani. "Siamo riusciti a far
alzare Schifani, ieri, dalla sua poltrona e a fargli visitare un
ospedale a Palermo - prosegue - ne siamo contenti. Schifani però
deve andare al ministero della Salute e chiedere spiegazioni
circa il piano di rientro". Faraone ha elencato sette domande
rivolte al governatore della Sicilia. "L'ufficio di
programmazione della Regione è in grado di dire se e quando
potrà dirsi concluso il piano di rientro? - ha aggiunto - la
Regione non ha trasmesso i dati all'Agenas sulle liste d'attesa,
come si farà a destituire i direttori delle aziende sanitarie e
a ridurre le liste d'attesa in assenza di parametri? Si parla di
personale insufficiente ma quante assunzioni sono previste? A
che punto è la proposta di rimodulazione della rete ospedaliera?
Cosa sta facendo la regione per evitare che i siciliani vadano
al Nord o all'estero per curarsi? A che punto è l'attuazione
degli investimenti sulla sanità in Sicilia a valere sui fondi
del Pnrr? come si interverrà sulla questione relativa ai
tariffari degli ambulatori accreditati? Chiediamo a Schifani
risposte - ha sottolineato - nella sanità siciliana regna un
misto tra rassegnazione e assuefazione, salvo indignarsi e
scandalizzarsi al prossimo morto al pronto soccorso".
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