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La pietra di Damasco, mostra di Michele Canzoneri ad Agrigento

La pietra di Damasco, mostra di Michele Canzoneri ad Agrigento

Iniziativa della Fondazione Orestiadi di Gibellina

AGRIGENTO, 13 gennaio 2025, 10:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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È stata inaugurata alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento, sede decentrata della Fondazione Orestiadi di Gibellina, la mostra intitolata "La pietra di Damasco". In esposizione: sculture in vetro soffiato e disegni su carta antica realizzate dall'artista palermitano Michele Canzoneri nel corso di un suo soggiorno in Siria risalente al 2003.
    Fu lo stesso Ludovico Corrao, "padre" delle Ortestiadi, a invitare Canzoneri a Damasco, nell'ambito di un progetto internazionale della Fondazione che oggi, attraverso la mostra, vuole ribadire la propria attenzione verso il mondo arabo e mediorientale, attraversato da tragiche crisi e da violenze che si sono abbattute anche sul suo inestimabile patrimonio culturale e su parte delle opere che l'artista siciliano vent'anni fa riprodusse.
    "Quell'invito da parte di Corrao - dice Canzoneri - mi fu molto d'aiuto anche sul piano personale, perché mi convinse a superare una mia fobia nel viaggiare in aereo". Per Canzoneri "la cultura può essere strumento di pace, specialmente in quei luoghi, dove diverse opere straordinarie furono distrutte dai talebani".
    Quella di ieri è stata la prima iniziativa pubblica della Fondazione Orestiadi con la nuova presidenza di Francesca Corrao, che nei giorni scorsi ha preso il posto del dimissionario Calogero Pumilia. Presente ad Agrigento, per l'inaugurazione della mostra di Canzoneri, anche il sindaco di Gibellina Salvatore Sutera. Ne è scaturito, con l'assessore comunale di Agrigento Costantino Ciulla, una sorta di "ponte" di condivisione tra la città dei templi, Capitale della cultura 2025, e Gibellina, recentemente nominata capitale dell'Arte contemporanea 2026.
    "Da Gibellina e Agrigento - conclude Francesca Corrao - puntiamo, attraverso il linguaggio dell'arte e della bellezza, a restituire speranza ai popoli del Mediterraneo, in un momento, come quello attuale, particolarmente difficile per loro".
   
   

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