L'Arte entra in carcere con il
progetto Gap "Graffiti Art in Prison" del Simua-Sistema Museale
dell'Università degli Studi di Palermo, in partenariato con il
Kunsthistorische Institut in Florenz - Max-Planck-Institut, il
Dems dell'Università di Palermo, l'Università di Saragozza e
l'Accademia di Arte e Design - Abadir di Catania, finanziato
nell'ambito del programma europeo Erasmus+ col patrocinio del
Ministero della Giustizia e del Dipartimento Amministrazione
Penitenziaria. Cinque le artiste coinvolte nel progetto, in
collaborazione con le Case di reclusione Ucciardone e
Pagliarelli e l'Istituto Minorile Malaspina di Palermo. Le
artiste sono Matilde Cassani, Stefania Galegati, Elisa Giardina
Papa, Giovanna Silva. Inoltre è stata siglata la partnership con
Sky Arte per il film-documentario realizzato da Chiara Agnello.
"Graffiti Art in Prison - spiega il rettore dell'Università
di Palermo Massimo Midiri - valorizza la sinergia tra arte,
cultura e formazione, genera un forte legame tra società e mondo
accademico nel segno dell'inclusione sociale e della promozione
umana, contribuendo alla qualità della vita nei penitenziari".
Per il direttore del Simua Paolo Inglese: "Il progetto è ormai
un punto di riferimento importante, in linea con le politiche
che tendono a valorizzare il ruolo della cultura e dell'arte nei
processi di riqualificazione di vita all'interno dei
penitenziari".
Il direttore del Carcere Ucciardone di Palermo Fabio
Prestopino, sottolinea in proposito che la comunità
dell'Ucciardone accoglierà con gioia il progetto di Matilde
Cassani inserendolo armonicamente all'interno della cinta
muraria borbonica, aggiungendo un elemento artistico a quello
storico".
Il progetto triennale, coordinato da Gabriella Cianciolo,
Laura Barreca, Gemma La Sita, sperimenta un modello di ricerca
interdisciplinare attraverso collaborazioni orizzontali e
condivise tra l'Università e il contesto penitenziario, con la
presenza di artisti, docenti, studiosi ed esperti da tutto il
mondo. L'obiettivo è di intraprendere nuovi percorsi
apprendimento e di inclusione sociale attraverso i linguaggi
delle arti contemporanee in grado di sollecitare nuove forme di
recupero alla socialità.
"Il progetto internazionale si basa sul valore
dell'inclusione - spiega Laura Barreca, Coordinatrice Artistica
di Gap - e attraverso processi di partecipazione attiva.
L'obiettivo è di avvicinare ambiti sociali solo apparentemente
distanti, come quello dell'alta formazione universitaria con il
delicato contesto delle carceri, a cui è rivolta tutta la nostra
attenzione".
I progetti saranno realizzati nel corso del 2022-2023 con la
collaborazione dell'Associazione Acrobazie di Palermo,
specializzata in pratiche sociali e di welfare culturale. Il
gruppo di artiste coinvolte proviene da ambiti disciplinari
differenti quali video, fotografia, design progettuale, azioni
partecipative, interventi su scala urbana, i cui risultati
saranno presentati in un progetto espositivo all'Università di
Palermo nel 2023.
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