Un carretto siciliano con la
storia della Sicilia nascosta e occultata, le stragi senza nome
e i delitti irrisolti. E' il nuovo lavoro di Laboratorio
Saccardi, artisti dissacratori che non hanno voluto tralasciare
l'appuntamento con il trentennale, anzi hanno ricevuto un
apporto inatteso da Gaspare Mutolo che ha voluto dipingere una
piovra nera e la giustizia-lumaca. I simboli sul carretto sono
di comprensione immediata: le ruote con i colori della bandiera
americana per indicare l'influenza sociopolitica degli States
sulla politica siciliana; gli omicidi di Mauro Rostagno e del
giudice Giacomo Ciaccio Montalto, l'agguato al giudice Carlo
Palermo e la strage di Pizzolungo. Al centro, un guerriero con
mitra e scudo con il logo del comune di Castelvetrano (e una
lontana somiglianza a Matteo Messina Denaro, in una delle
pochissime foto che esistono del latitante); sotto il carretto,
la rosa dei Rosacroce e il simbolo dei Gesuiti.
Il carretto è nato al Museo d'arte contemporanea Riso e da
qualche ora è stato trasferito al complesso monumentale di Santa
Maria dello Spasimo, a supporto delle manifestazioni per il
trentennale delle stragi. Laboratorio Saccardi ha trasformato il
carretto siciliano in un supporto artistico, una lavagna con i
colori isolani per raccontare la storia della Sicilia attraverso
il linguaggio diretto ed inequivocabile di Marco Leone Barone e
Vincenzo Profeta. I due artisti hanno dipinto sulle fiancate e
sul piano del cassone, i fatti di mafia più eclatanti della
recente storia dell'isola, simboli di misteri insoluti della
storia politica del Paese, trasformando il carretto - oggetto
d'arte artigianale e simbolo iconografico del folclore siciliano
- in uno strumento di critica consapevole. Nel 2010 Laboratorio
Saccardi ha realizzato il primo carretto di tipo palermitano,
"La Robba", attualmente esposto al museo della mafia di Salemi
(TP). Primo e unico carretto siciliano "albino" della storia, in
bianco e nero, privo di suoi tipici colori sgargianti, racconta
il passato, riporta nei vicoli e nelle strade sterrate, tra
profumi intesi, musiche e colori. Ora è il turno della nuova
opera, "La Bestia": Laboratorio Saccardi prosegue il progetto
"Sikania Rising" ma, mentre nel primo carretto di tipo
palermitano aveva raccontato gli avvenimenti più drammatici
accaduti sul territorio (le stragi di Capaci e via D'Amelio,
l'assassinio di Peppino Impastato e il disastro di Ustica),
questa volta il duo ha utilizzato e pitturato un carretto di
tipo trapanese (più precisamente di Castelvetrano), raccontando
in pittura gli avvenimenti più drammatici, sconvolgenti e dai
risvolti esoterici accaduti nel territorio trapanese dal
dopoguerra fino ai nostri giorni. Sikania Rising/La Bestia di
Laboratorio Saccardi è un progetto patrocinato dal Comune di
Palermo, dall'Assessorato alle CulturE, da Settimana delle
Culture, Fondazione Falcone e Fondazione Maimeri di Milano,
firmato da Stefania Morici e Silvia Basta. L'iniziativa,
organizzata da Arteventi di Stefania Morici, nasce con la
collaborazione di Mpa - Milano Painting Academy ed il sostegno
di I
Riproduzione riservata © Copyright ANSA