Risanare i conti del Comune
aprendo subito un dialogo con lo Stato per risolvere il problema
della mancata approvazione dei bilanci di previsione 2021 e
2022; dare una degna sepoltura alle bare accatastate nel
cimitero dei Rotoli e organizzare nel migliore dei modi e
secondo tradizione il Festino di Santa Rosalia, tanto caro a
tutti i palermitani. Sono i primi tre interventi che Roberto
Lagalla, candidato sindaco del centrodestra, metterà in campo se
sarà eletto sindaco a Palermo. Nel Forum con l'ANSA, Lagalla
parla della città che immagina e delle opere da fare e non si
sottrae alle polemiche, che lo hanno amareggiato in campagna
elettorale, scaturite dal sostegno ricevuto da Marcello
Dell'Utri e Totò Cuffaro, entrambi condannati in via definitiva
per vicende di mafia. "I voti dei mafiosi da qualunque parte
vengano non li vogliamo, chi proporrà scorciatoie o passi
scellerati sarà accompagnato in Procura, come ho sempre fatto da
Rettore e da ex assessore alla Sanità e poi alla Formazione", è
la premessa di Lagalla. "Quello di Dell'Utri è stato un
intervento non richiesto, dovuto al dibattito interno a Forza
Italia, che io ho subìto - dice Lagalla -. Quanto a Cuffaro,
esiste una lista con persone degne e verificate che si stanno
impegnando; da Cuffaro non ho avuto condizionamenti quando ero
suo assessore alla Sanità, figuriamoci adesso. E' doloroso che
alcune persone che mi hanno conosciuto in questi anni mi abbiano
attaccato, spero lo abbiano fatto in buona fede".
Sul fronte 'caldo' del bilancio, per la Lagalla sarà
fondamentale un drenaggio fiscale "perché non è possibile che
solo il 40% paghi le tasse", servirà quindi "potenziare
l'ufficio Tributi del Comune, incrociare i dati con l'Agenzia
delle Entrate e favorire pagamenti dilazionati a chi non è in
regola con le tasse". Per affrontare le tante emergenze, Lagalla
pensa a "una giunta mista di tecnici e politici, la prerogativa
di ogni assessore sarà la competenza e la squadra dovrà lavorare
sui macro-temi in sinergia con dirigenti e consulenti a titolo
gratuito sia per risanare il bilancio sia per spendere i fondi
dell'Ue".
Il "patto civico" è il modello che Lagalla intende adottare,
favorendo il partenariato pubblico-privato, per esempio nella
gestione dei rifiuti - altra emergenza in città -, coinvolgendo
le associazioni soprattutto nelle circoscrizioni "per adottare
un vero decentramento perché aldilà dei macro-problemi ogni
quartiere ha le proprie esigenze, e allora penso a programmi di
intervento calibrati (verde pubblico, impianti sportivi, pulizia
delle strade, parchi gioco) e a riunioni periodiche - almeno
una al mese - con i presidenti di circoscrizione". Nella sua
agenda ci sono tanti punti che intende affrontare da sindaco:
riprogrammare le piste ciclabili e revocare quelle in zone dove
sarà possibile farlo (molte viaggiano lungo i marciapiedi), dare
un decoro alle isole pedonali, lottare l'abusivismo permettendo
a chi vuol mettersi in regola di farlo in modo graduale, aprire
i mercati storici di (Ballarò, Vucciria e Capo) ai turisti
replicando il modello spagnolo, bonificare il fiume Oreto e
rifare il look al Ponte Corleone; rivoluzionare la raccolta
differenziata dei rifiuti creando un Polo tecnologico a
Bellolampo con impianti di differenziazione in loco e mettendo
fine dunque all'esperienza del 'porta a porta' che non ha
funzionato; utilizzare i percettori del reddito di cittadinanza,
"che ha una funzione sociale nonostante il modello attuale non
funzioni" per lavori di pubblica utilità; trasformare l'ex Fiera
del Mediterraneo in un Polo convegnistico internazionale; aprire
alla città il polmone verde del Parco della Favorita favorendo
la realizzazione di orti urbani.
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