"Sto lavorando con la task force
presieduta da Ugo Forello al nuovo piano di riequilibrio perché
vogliamo scongiurare il dissesto economico-finanziario del
comune di Palermo e presentarci a Roma con le carte in regola.
Inoltre, c'è l'impegno a eliminare le 170 mila tonnellate di
rifiuti, una vera e propria bomba ecologica nella discarica di
Bellolampo; una pulizia straordinaria della città e attivare
immediatamente il porta a porta; infine, dare una degna
sepoltura alle 1.200 salme che attendono la tumulazione nel
rispetto del dolore delle famiglie". Sono le priorità annunciate
da Fabrizio Ferrandelli, candidato sindaco di Palermo sostenuto
da +Europa, Azione e da due liste civiche: "E tu splendi
Palermo" e "Rompi il sistema", quest'ultima composta
esclusivamente da giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni,
nel corso del Forum organizzato dall'ANSA.
Per Ferrandelli, da sempre impegnato in città nel
volontariato con una esperienza di 8 anni nello scoutismo, è la
terza candidatura a sindaco di Palermo, dopo quelle del 2012 e
del 2017.
"Credo profondamente in questa città, nelle sue potenzialità
- ha detto - è la ragione del mio impegno, quindi non smetto di
tentare e di crederci. Le offerte politiche oggi non guardano ai
bisogni, ma alle poltrone per gli appuntamenti elettorali
successivi. Vedo accordi di potere e non risposte alla città.
Non si fanno coalizioni soltanto per vincere, ma per governare,
altrimenti dopo arriva il conto politico. La nostra offerta è
chiara: siamo europeisti e liberaldemocratici. Stiamo pensando a
Palermo, non alle poltrone come stanno facendo gli altri
schieramenti maggiori che puntano già alle regionali, usando
Palermo per fare una sorta di primarie".
Tra i punti nel programma di Ferrandelli ci sono il
coinvolgimento del terzo settore e la lotta alla mafia: "Palermo
ha bisogno di antimafia sociale. Il comune di Palermo ha 8mila
beni censiti, ma se si fa un controllo con l'Agenzia delle
entrate in realtà sono 16 mila e il Comune non lo sa. Così
abbiamo 208 direzioni didattiche sparse nella città
metropolitana, scuole che chiudono alle 2 del pomeriggio - ha
aggiunto - e che invece devono diventare centri civici di
quartiere aperti al territorio fino a mezzanotte, con la
cogestione di terzo settore, associazioni, parrocchie per
erogare servizi educativi, formativi, culturali, musicali,
teatrali, sportivi. Basta guardare alla normativa che ci indica
la strada dei Piani di utilità comunali (Put) e che
l'amministrazione con rispetta. Potremmo utilizzare i percettori
del reddito di cittadinanza che possono tenere aperte le scuole,
fare le pulizie, occuparsi di guardiania. Facendo così diamo
loro dignità. E poi - ha proseguito - serve la collaborazione
delle associazioni di volontariato e dell'Università. Palermo si
salva se parliamo ai 540mila cittadini che vivono fuori dal
centro".
E sui bilanci al collasso del Comune, Ferrandelli ha
evidenziato che "bisogna provare a scongiurare il dissesto, si
rischia di non pagare più i creditori e chi si occupa di minori,
di fragilità, di violenza, di marginalità, di terzo settore. Non
si deve aumentare la pressione fiscale ai soliti noti che già
pagano le tasse. Il piano di Orlando è farlocco, ma è stato
bravo perché è riuscito a farsi dare 184 milioni sulla parola,
mentre Napoli e Torino si sono presentati con piani credibili".
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