La Missione di Speranza e Carità,
fondata dal missionario laico Biagio Conte morto questa mattina
nasce nel 1991 sotto i portici della Stazione Centrale di
Palermo grazie al carisma del suo animatore. L'obiettivo della
Missione è quello di accogliere i 'nuovi poveri' delle città
ovvero tutti quelli che rimangono indietro e ai margini della
società; senza fissa dimora, vagabondi, sbandati, alcolisti, ex
detenuti, separati, prostitute, immigrati, che all'interno della
struttura si chiamano tutti fratello e sorella senza alcuna
distinzione.
La Missione assiste centinaia di persone, grazie all'attività
di numerosi volontari che hanno deciso di seguire l'insegnamento
di Biagio Conte, e opera in nove comunità destinate
all'accoglienza maschile e a quella di donne singole o mamme con
bambini. Le strutture si trovano a Palermo e in provincia; in
città, vicino alla Stazione centrale. Gli stessi fratelli
accolti e tanti volontari, gruppi e associazioni, con grande
spirito di solidarietà hanno iniziato "una pietra dopo l'altra",
come insegna San Francesco, il restauro e la ricostruzione dei
locali, trasformando dei ruderi, in case di accoglienza, pace e
speranza. Le tre comunità principali sono quella "storica" di
Via Archirafi, chiamata da Biagio Conte "Missione Speranza e
Carità"; quella di Via Garibaldi, destinata alla "Accoglienza
Femminile" e quella di Via Decollati, denominata "La Cittadella
del Povero e della Speranza". Ci sono anche tre realtà agricole,
una a Palermo, ''Villa Florio'', dove si coltivano per lo più
ortaggi, una a Tagliavia, frazione di Corleone, dove si coltiva
il grano e una a Scopello, dove si produce olio; una struttura a
Giacalone è destinata invece al campo estivo dei bambini. Altri
Centri sono in costruzione, sul monte Inici, nel trapanese, e in
provincia di Enna.
La Missione di Speranza e Carità di via Archirafi (ex
disinfettatoio comunale che era abbandonato da 30 anni) accoglie
solo uomini. Molti di questi 'fratelli' vivevano per strada e
grazie al servizio di assistenza notturna sono stati portati in
comunità e recuperati da una condizione di grave emarginazione e
totale abbandono. In questa Missione sono concentrate le persone
più sofferenti che hanno bisogno di cure infermieristiche perché
affette da malattie croniche o da disabilità fisiche e mentali.
Sono presenti anche alcolisti cronici che si tenta di
disintossicare grazie a lavori artigianali o di tipo agricolo.
La Missione Femminile di via Garibaldi (ex convento di Santa
Caterina abbandonato da circa 24 anni) accoglie 'sorelle' senza
tetto tra donne singole e mamme con bambini. Molte sono giovani
ragazze madri o donne sole e abbandonate dalla famiglia. Sono
anche presenti donne con disagi mentali o ex prostitute che
hanno deciso di iniziare una nuova vita. Dal 2003 sono state
accolte tante donne straniere profughe, singole o con bambini o
in stato di gravidanza. Alcune di loro, sopravvissute ai viaggi
della speranza dalle coste nordafricane, appena dimesse
dall'ospedale, sono state accolte in Missione perché ancora
bisognose di cure, di pace e tranquillità.
La Cittadella del Povero e della Speranza di via Decollati
(ex caserma dell'aeronautica militare abbandonata da circa 40
anni), è la seconda comunità maschile della Missione nata per
far fronte al dilagante richiesta di aiuto di centinaia di
profughi provenienti dall'Africa e dall'Asia. In questa comunità
oggi sono accolti tanti 'fratelli' in diversi dormitori. La
maggiore parte sono giovani ragazzi sopra i diciotto anni di
età, rifugiati politici, richiedenti asilo o titolari di un
permesso di protezione internazionale.
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